Dopo ventidue anni la rivista fondata da Giorgio Nebbia e Pier Paolo Poggio, “altronovecento”, si presenta in una veste grafica del tutto rinnovata. Questa piccola rivoluzione, peraltro, coincide con la ricorrenza del quarantesimo anniversario della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia, della quale “altronovecento” è la prestigiosa proiezione a livello nazionale, raccogliendo i contributi di innumerevoli studiosi e ricercatori e riscontri significativi non solo in ambito accademico. Clicca qui la presentazione.
Giorno: 8 Dicembre 2021
8 DICEMBRE 2005-2021 marcia NOTAV Valsusa.
I tumori testicolari più che raddoppiati.
A Vicenza si susseguono in tribunale le udienze per la tragica storia in Veneto della Miteni di Trissino, avviatasi il 4 giugno 2013, della contaminazione da Pfas trovati a valori stellari nell’acqua dei fiumi e delle falde, nei prodotti alimentari e di conseguenza nel sangue di migliaia di cittadini di tre province. 15 manager di Miteni, Icig e Mitrubishi Corporation sono accusati a vario titolo di avvelenamento acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.
In Veneto i tumori testicolari sono più che raddoppiati in vent’anni. Determinante l’inquinamento, in particolare dei Pfas. È quanto emerge da uno studio (clicca qui) condotto dalla Fondazione del professor Carlo Foresta, Ordinario di Endocrinologia all’Università di Padova e direttore dell’Uoc di Andrologia e Medicina della Riproduzione. L’incidenza dei tumori testicolari negli under 50 è maggiore alla media nazionale e a quella del nord Italia. Un altro cambiamento a causa degli inquinanti risulta la riduzione della distanza ano-genitale nei maschi, che rappresenta un tipico marcatore clinico di impregnazione androgenica in età fetale: in presenza di testosterone si allunga, in assenza, come nella donna, questa misura è più corta.
Ed intanto ad Alessandria anche Legambiente chiede la chiusura della Solvay, clicca qui.
Una nuova berlusconata per le infrastrutture ferroviarie.
ll PNRR nel campo delle infrastrutture di trasporto finanzia quasi solo quelle ferroviarie. Non c’è alcuna analisi per le singole opere che giustifichi questa nuova ondata di grandi opere “berlusconiane”. Il progetto di gran lunga più rilevante è la nuova linea AV alta velocità Salerno-Reggio Calabria, affiancherebbe quella esistente e ne farebbe risparmiare ben mezz’ora di tempo; i costi risultano essere circa 5 volte maggiori dei benefici sociali. Il secondo per importanza è la “trasversale” Orte-Falconara, i benefici sociali sono un cinquantesimo dei costi, i risultati ambientali addirittura negativi: il progetto emette in fase di costruzione più CO2 di quanto risparmia lo scarso traffico, dunque genera un danno netto all’ambiente. Un terzo riguarda una serie di miglioramenti sulla linea adriatica da Bologna a Brindisi, e qui i benefici sociali superano i costi. Nel Restiling della Tirrenica prevedibili modesti benefici ambientali netti e il totale dei benefici risulta di poco inferiore ai costi. Clicca qui una analisi di Marco Ponti.
Le richieste di Legambiente Liguria.
Riteniamo che la nostra regione debba dare il proprio contributo per raggiungere il 30% di aree protette sul territorio delineando definitivamente la superficie del Parco Nazionale di Portofino. La situazione è critica anche per altre aree protette regionali: il Parco del Beigua e il Parco dell’Aveto, dove si stanno rispettivamente organizzando manifestazioni e ricorsi al TAR, e osservazioni al Ministero della Transizione Ecologica. Il territorio del Comune di Urbe (SV) deve essere integrato nell’area protetta del Beigua. Alle aree marine protette di Portofino, Cinque Terre, Isola Gallinara, Bergeggi, Capo Mortola e Porto Venere, bisogna aggiungerne una nell’imperiese nell’area delle Rateghe. Valorizzare il progetto Stonewallsforlife nel Parco delle Cinque Terre, il parco più piccolo d’Italia nonché il più densamente popolato. Clicca qui.
Le dimissioni del ministro Cingolani.
La Tassonomia europea sarebbe una classificazione gerarchica delle attività ritenute sostenibili dal punto di vista ambientale: tecnologie adatte a garantire la neutralità climatica, dunque finanziabili. Invece l’Italia si è schierata coi dieci Paesi, capitanati dalla Francia, che chiedono di considerare “verde” anche il nucleare a fissione vecchio di decenni. L’introduzione del nucleare (small modular reactors e fusione) nella tassonomia, e a promuovere l’uso del gas come soluzione alla crisi climatica: sono due follie da un punto di vista climatico e di impatto ambientale sostenute dal ministro Roberto Cingolani nonostante la precisa volontà dei cittadini espressa in ben due referendum nazionali. Il parere favorevole espresso alla UE da Cingolani, in modo autoritario e senza confronto democratico, indurrebbe (soprattutto i Cinquestelle che lo hanno nominato) a chiedere le dimissioni del ministro detto della transizione ecologica.