Solvay e Miteni producevano C6O4 prima di ottenere l’autorizzazione.

Per la Miteni di Trissino l’autorizzazione arrivò solo nel 2014: se ne sta dibattendo al processo di Vicenza. Per la Solvay di Spinetta Marengo se ne occuperà il tribunale di Alessandria con un ritardo di almeno 14 anni, da poi che il C6O4 l’avevo denunciato con un primo esposto addirittura nel 2009. Già in quell’anno ragguagliavamo -con dati scientifici internazionali-  la nocività dei tre Pfas: PFOA (presto eliminato), C6O4 e ADV, cioè di sostanze tossiche e cancerogene persistenti nell’ambiente, metabolizzati dal corpo umano, bioaccumulabili. Denunciavamo gli scarichi nelle acque e la contaminazione nel sangue dei lavoratori. Sia Miteni che Solvay erano perfettamente coscienti dei danni prodotti ai lavoratori e ai cittadini, e li nascondevano.  In Veneto il nostro allarme fu colto solo a Miteni chiusa. Ad Alessandria la Provincia ha fatto finta di non conoscere che Solvay da anni produceva C6O4 senza autorizzazione  e addirittura nel 2021 gli ha concesso AIA Autorizzazione Integrata Ambientale con un aumento della produzione pari a 60 tonnellate l’anno.

Mentre il Governo aveva promesso -senza mantenere- “Limiti Zero Pfas”, solo a ottobre 2021 la Regione Piemonte ha fissato i valori limiti allo scarico dei Pfas nei corpi idrici superficiali (fiume Bormida cioè fino all’Adriatico), limiti peraltro cinque volte maggiori di quelli veneti fissati nel 2014 (0,5 microgrammi per litro); anzi la Regione regala a Solvay per adeguarsi altri nove mesi di tempo rispetto all’autorizzazione AIA del febbraio 2021.

La situazione è ulteriormente drammatica considerando che le analisi svolte da ARPA rilevano cC6O4  e  l’ADV  che in abbondanza fuoriescono dallo stabilimento Solvay e contaminano  non solo Spinetta ma in progressione  tutti  i  territori  idrogeologicamente  a  valle del sito.

Di conseguenza, Legambiente  ha  presentato  ricorso  al TAR  in cui chiede  l’annullamento  della  autorizzazione di  Solvay per produzione  e utilizzo  di ADV e cC6O4 per 5 motivi  di illegittimità; nonché ha inviato a Solvay (e per conoscenza alla Procura della Repubblica) formale diffida a  rendere  pubbliche  le  informazioni  ambientali  e  sanitarie,  a cessare l’immissione  di inquinanti  nell’ambiente riducendo  i rischi di incidente rilevante, a  bonificare  l’area  dagli  inquinanti  pregressi. Clicca qui. Nella sostanza stiamo parlando di chiusura degli impianti.

Arriva il mercato contadino «a zero Pfas».

I contadini prelevano le irrigazioni dalle falde inquinate sotto la Solvay.

“Esprimiamo grande soddisfazione per un traguardo raggiunto dalla nostra associazione grazie alla fattiva collaborazione  della amministrazione comunale  che ha recepito l’importanza di dare la possibilità ai nostri concittadini di acquistare prodotti alimentari senza perfluorati», ossia i temibili derivati del fluoro, meglio noti come Pfas, al centro dello scandalo del maxi scandalo ambientale che da anni è assurto alle cronache nazionali. Sarà finalmente possibile a tutti -ma soprattutto ai soggetti a rischio come donne gravide, bambini, giovani adolescenti- effettuare una prevenzione primaria su base alimentare”.

Non esultino i cittadini di Alessandria per questa dichiarazione. L’elogio non è rivolto da Mauro Bianco presidente Coldiretti al sindaco Gianfranco Cuttica. Riguarda, invece, la delibera del consiglio comunale di Arzignano (Vicenza) approvata all’unanimità  che istituisce un mercato contadino “Zero Pfas”.

Essendo molto stabili, questi cancerogeni bioaccumulabili possono percorrere lunghe distanze trasportati dall’aria e raggiungere aree poste anche chilometri dagli impianti di produzione, come avviene nell’alessandrino per l’acquedotto del  Comune di Montecastello ad opera della Solvay di Spinetta Marengo. L’inquinamento dell’acqua è la principale causa di contaminazione da PFAS negli alimenti, che a loro volta costituiscono la principale via di esposizione dell’uomo. Benchè ad Alessandria gli scienziati del CNR Centro Nazionale abbiano rinvenuto i Pfas Solvay nelle uova dei volatili (storni e cince), dunque tramite le coltivazioni, dunque anche negli allevamenti, il sindaco Cuttica è ben lungi dal promuovere un mercato contadino zero pfas, anzi non ha nemmeno realizzato  la  Raccomandazione UE  di raccogliere dati sulla presenza di PFAS negli alimenti (con metodi cromatografici, con LoQ: 1 µg/Kg).

L’Asl allarma per il cloroformio, il sindaco è tranquillo.

Per il sindaco, contro il cloroformio basta la mascherina.

L’Asl allarma per il cloroformio, il sindaco è tranquillo. Tanto Cuttica vive a Cassine nel palazzo nobiliare di famiglia: “Sì, anche se in certi saloni non entro mai: troppo grandi, troppo costosi da scaldare in inverno”. Dal cucinino della servitù in cui raccoglie la famigliola, ad Alessandria ci viene il meno possibile a fare il sindaco nel modesto Palazzo Rosso del municipio, e lo stabilimento Solvay di Spinetta Marengo lo vede da lontano passando per la tangenziale. Gli giungono gli echi degli abitanti che l’acqua devono acquistarla al supermercato ma dell’aria inquinata non possono farne a meno. Il codino, che indossa da genuino aristocratico, non si scompone quando gli riferiscono che i medici del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl (quoque tu ASL già con Arpa fedele cortigiana del Comune!) allarmano di intervenire con urgenza per i rilasci del cancerogeno cloroformio della Solvay.

Ebbene, Gianfranco Cuttica di Revigliasco (ramo di Cassine però) insegnava e studia tuttora storia medievale, e di medicina e di chimica conosce abbastanza le numerose  tracce che gli alchimisti hanno lasciato nella storia dell’arte, mentre di cloroformio o pfas o perfluoroisobutilene preferirebbe non ingombrarsi l’intelletto. Lo sbalordiscono quando gli rammentano che lui pur rappresenta la massima autorità sanitaria comunale, e così è costretto a rilasciare una promulgazione pluralis maiestatis agli “annalisti”, cioè una dichiarazione ai giornalisti: “I dati emersi dalla lettera Asl sono estremamente da studiare e approfondire. Continuiamo a seguire attentamente la situazione insieme agli altri enti preposti alla tutela per indicare i correttivi necessari”.

Vale a dire: chiedere a lui la chiusura degli impianti Solvay (come stanno insistendo Greenpeace, Legambiente, Comitato Stop Solvay, FridaysForFuture eccetera, e pure l’ONU gli hanno detto, medici e scienziati nazionali e internazionali, perfino la CGIL, qualche politico) è come chiedergli di  dichiarare guerra ai marchesi di Revigliasco (ramo Romagnano).  Infatti, a Cassine nella grande quadreria degli antenati, ha aggiunto agli stemmi araldici il blasone di Alberto da Giussano: lo stesso che come spilla in argento 925  esibisce orgoglioso sul bavero della giacca. “Leghista eclettico” ama definirsi, ma  pur sempre leghista della prima ora, dunque sodale con i leghisti di  Provincia e Regione  conniventi con Solvay, rispettivamente nel rilasciare l’AIA autorizzazione integrata ambientale ai cancerogeni Pfas e nell’omettere controlli ambientali, monitoraggi sanitari e studi epidemiologici. Nascosto sotto il loro Carroccio, a vicenda novelli alleati della “Compagnia della Morte”, perciò Egli esprime l’aristocratica tranquillità di Alberto che nella leggenda avrebbe sconfitto Federico Barbarossa.

Gli odierni barbarossa non pretendono di assediare e incendiare la “Città della paglia”, si accontentano… di asportare un polo ad alto rischio chimico e di catastrofe industriale collocato nel bel mezzo delle case del maggiore sobborgo di Alessandria. Tu pensa, lettore, un corpo dilaniato la cui unica possibilità di sopravvivenza è amputare l’arto in cancrena che lo infetta irrimediabilmente. Tu pensa un territorio cancerogenizzato  per terra acqua  aria che non può nemmeno più sperare in una bonifica ma, amputando il primario maligno, che almeno si riesca a  bloccargli la metastasi: restituire la salute e  resuscitare i morti non è possibile, ma impedire migliaia di future vittime lo è. “La integrale bonifica” fu, durante il processo concluso con condanna in Cassazione, addirittura dichiarata “praticamente irrealizzabile” dallo stesso ISPRA Istituto superiore protezione e ricerca ambientale, accontentandosi di quantificare per lo Stato un anticipo di 100milioni di euro di risarcimento danni (mai pagati). D’altronde una  autentica bonifica del disastroso regresso di milioni di metri cubi di veleni sversanti sulle falde, nonchè una “emissione zero inquinanti” dagli attuali impianti colabrodo dei fluoropolimeri, insomma il passato e il presente non saranno mai nel budget degli azionisti della multinazionale belga. Domandargliele è tempo perso, pretenderle equivale a chiedere a magistrati e amministratori la chiusura. In proposito, ci penserà il Referendum a sancire la volontà popolare e a sanzionare i partiti.

Lino Balza Movimento di lotta per la salute Maccacaro.

Clicca qui la Scheda delle emissioni inquinanti e il commento.

Ennesimo grave incidente in Francia per la centrale nucleare alla frontiera con l’Italia.

Dalla centrale nucleare del Tricastin, nella regione del Rodano-Alpi cioè alla frontiera con l’Italia, una enorme quantità de tritium, un isotopo radioattivo d’idrogeno, é stato misurato nelle acque sotterranee dell’unità di produzione d’elettricità EDF. Le autorità di sicurezza dicono che la fuga è circoscritta ma i liquidi contaminati si ritrovano inevitabilmente in tutto l’ambiente circostante … e il rischio di estensione della contaminazione è alto! Clicca qui. E’ scandaloso che non sia previsto alcun controllo UE.

Auguri da Superando.it.

«Promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità»: è citando il primo articolo della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità che auguriamo Buone Feste a tutti i nostri Lettori e Lettrici, ringraziandoli sempre per l’attenzione e la fiducia con cui continuano a seguirci, anche in anni complicati come questi. (continua…). Il 3 gennaio del nuovo anno, Superando riprenderà le proprie pubblicazioni, che il nostro Sito assiduamente continuerà a riprendere.

105 proposte nella “Controfinanziaria 2022” di Sbilanciamoci! per superare la crisi.

La nuova “Controfinanziaria” di Sbilanciamoci! https://sbilanciamoci.info/la-controfinanziaria-2022-di-sbilanciamoci/ contiene  l’analisi critica del Disegno di Legge di Bilancio 2022 e una contromanovra a saldo zero con 105 proposte concrete e praticabili, grazie alle quali superare la drammatica crisi legata alla pandemia e voltare pagina, per un’Italia in salute, giusta, sostenibile. Delinea una manovra economica alternativa a saldo zero, articolata in sette aree chiave di analisi e intervento. Dal fisco alla finanza e agli enti locali, dalle politiche industriali al lavoro e al reddito, dall’istruzione e la cultura all’ambiente, dal welfare all’altraeconomia, passando per la pace e la cooperazione internazionale.

I lavoratori si ribellano allo schiavismo e vincono in tribunale.

I lavoratori, costretti dai padroni Lazzaro a lavorare fino a 13 ore al giorno nei campi a raccogliere ortaggi, senza essere pagati per mesi, dopo aver proclamato uno sciopero ad oltranza, avevano allestito un presidio di tende ai bordi della statale, durato tre mesi, e avviato un boicottaggio dei supermercati Bennet, acquirenti dai Lazzaro, si erano inoltre   opposti al crumiraggio nei campi, in questo sostenuti da decine di cittadini e solidali. Il tribunale di Alessandria ha dato a loro ragione e affermato la legittimità del diritto allo sciopero.

Da quella straordinaria lotta di dieci anni fa, è nato il Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia, realtà autogestita, composta da braccianti e solidali, che oggi organizza lotte e vertenze sul territorio. Clicca qui.

La gestione catastrofica della pandemia in termini di progresso sociale.

La contestazione dalla  “sinistra radicale” alla “sinistra moderata” (clicca qui) di Toby Green, professore di storia al Kings College di Londra: la risposta della sinistra al Covid altro non sarebbe che parte di una più profonda crisi della politica del pensiero di sinistra, una crisi che starebbe andando avanti da almeno trent’anni. “Una cosa è credere nelle innegabili virtù del metodo scientifico, un’altra è ignorare completamente il modo in cui coloro che sono al potere sfruttano la ‘scienza’ per promuovere la loro agenda economica e politica”. L’accusa è pesante: “La sinistra ha ignorato il massiccio aumento delle disuguaglianze, l’attacco ai poveri, ai paesi poveri, alle donne e ai bambini, il trattamento crudele agli anziani, e l’oscena concentrazione di ricchezza e potere nelle mani di pochi individui e imprese beneficiari di queste politiche (BioNTech, Moderna e Pfizer attualmente guadagnano 1.000 dollari al secondo dai vaccini)”. 

L’Ambiente Italia nel mirino dell’Onu.

L’ispezione internazionale appena conclusa si concretizzerà in un rapporto al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

Clicca qui  la Dichiarazione di fine visita del Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulle implicazioni per i diritti umani della gestione e dello smaltimento ecocompatibile di sostanze e rifiuti pericolosi, Marcos A. Orellana, a conclusione della visita condotta in Italia dal 30 novembre al 13 dicembre 2021.

L’ispezione di Orellana  si è concentrata su tre questioni chiave: siti contaminati, gestione dei rifiuti e pesticidi. In particolare sotto accusa: Porto Marghera, Pfas Veneto, Solvay di Spinetta Marengo, Terra dei Fuochi, Ilva di Taranto, Solvay di Rosignano. Un rapporto completo sulle questioni affrontate durante la visita sarà presentato al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nella sua cinquantunesima sessione. Orellana si è espresso anche sulla riforma della Giustizia (Cartabia) in Italia “Mi preoccupano i tempi di prescrizione più brevi per i crimini ambientali, poiché la loro complessità richiede spesso un tempo considerevole per completare le indagini”.

L’ONU non ha affrontato la chiusura della Solvay di Alessandria.

Avevamo trasmesso a Marcos A. Orellana la relazione-requisitoria (clicca qui) tenuta dall’ingegner Claudio Lombardi al convegno di Legambiente “Ultimatum a Solvay”, nella quale l’ex assessore comunale analizza con metodo e rigore  tutti i dati disponibili  sulle condizioni ambientali e sanitarie di Alessandria dichiarandole insostenibili con la presenza dello stabilimento di Spinetta Marengo.  Coerentemente, Marcos A. Orellana,  quale Relatore Speciale delle Nazioni Unite,  a conclusione dell’ispezione in Italia, in un  apposito capitolo, si è dichiarato “seriamente preoccupato per l’entità dell’inquinamento da PFAS” e  ha invitato il governo  a “intraprendere azioni decisive per affrontare la contaminazione”. Fra queste intendiamo la grave situazione sanitaria del Veneto e la fissazione nazionale di LIMITI ZERO delle emissioni delle sostanze inquinanti. A questo riguardo Orellana ha precisato: Desidero  sottolineare che l’inquinamento da PFAS non è limitato alla regione Veneto. Tra le altre aree, la contaminazione da PFAS è preoccupante lungo il bacino principale d’Italia, la pianura padana. Dunque sono particolarmente preoccupato per la produzione in corso di PFAS da parte dell’azienda Solvay, a Spinetta Marengo, Alessandria, in Piemonte. Questa operazione potrebbe creare un disastro ambientale simile a quello subito dalle comunità colpite in Veneto”. Però per Solvay non si tratterebbe solo di eliminare le produzioni di Pfas C6O4 e ADV ma di affrontare  il disastro ecosanitario complessivo che per lo stabilimento appare drammaticamente irrisolvibile al punto che anche Legambiente chiede la chiusura, clicca qui. A tale proposito abbiamo trasmesso a Marcos A. Orellana il nostro Dossier completo.

Il cancerogeno Cloroformio è in aumento nell’atmosfera di Alessandria. Chiudere impianti Solvay.

Già famoso per il “picco” del 2009, spesso balza agli onori delle cronache per le sue “fughe” sul territorio del martoriato alessandrino. Per l’incremento dell’ultimo biennio, il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl Al, a firma dei due medici dirigenti, con un documento ora lancia un nuovo allarme agli Enti locali, notoriamente “cloroformizzati”, affinchè invece intervengano con urgenza ad individuare le sorgenti primarie e secondarie di rilascio di cloroformio della Solvay di Spinetta Marengo, eliminare le perdite alla fonte  e le contaminazioni nelle matrici acqua e terreni. I campioni sono stati prelevati in 15 punti dell’abitato di Spinetta, 4 all’interno del perimetro dello stabilimento, rilevando l’esposizione della cittadinanza, soprattutto bambini e gravide, e di tutti i lavoratori, non solo gli addetti agli impianti. I medici sollecitano anche la pubblicazione dei risultati relativi alla campagna di      monitoraggio effettuata dall’ARPA. Nel cocktail di sostanze tossiche e cancerogene, sottolineano, fa la sua parte il cloroformio – inalato e ingerito e anche assorbito per via cutanea – per gli effetti tumorali, sul sistema neurologico e disfunzioni epato-renale, infertilità, aborti e malformazioni.

Alla luce dell’ondata di cloroformio, l’ex assessore comunale Claudio Lombardi, che al convegno di Legambiente “Ultimatum a Solvay” nella sua relazione-requisitoria aveva dichiarato le condizioni ambientali e sanitarie di Alessandria insostenibili con la presenza dello stabilimento di Spinetta Marengo, ora chiede chiaramente di chiusura degli impianti.

Per Pfas e Bisfenolo sia fissato LIMITE ZERO nelle acque.

In ossequio al Dettato Costituzionale in materia di salute e prevenzione e al Principio di Precauzione, come sancito dal Trattato di Maastricht dell’Unione europeachiediamo che il BisfenoloA, la Microcistina-LR, i PFAS e l’Uranio siano sempre ricercati nelle analisi di controllo per le acque ad uso potabile ma che il loro valore limite sia fissato in zero”: l’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia al Governo e al Parlamento. Clicca qui.

Gravi rischi per la salute derivanti dall’esposizione alimentare del Bisfenolo.

Uno dei sei esposti depositati (dal 2009 ad oggi) presso la Procura della Repubblica di Alessandria riguarda il Bisfenolo, per il quale avevamo denunciato: alla Solvay di  Spinetta Marengo nel cocktail con i PFAS (PFOA, C6O4, ADV) tra gli interferenti endocrini c’è anche il Bisfenolo nelle sostanze in uso. (Clicca sul Sito “Perché il Movimento di lotta per la salute Maccacaro sollecita l’apertura del procedimento penale ad Alessandria contro Solvay.” oppure vedi Dossier “Pfas. Basta!”).

Ora  l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), rivalutando gli effetti negativi del Bpa sul sistema immunitario  a lungo termine, allarma di abbassare in modo drastico la dose giornaliera tollerabile per il (Bpa) BisfenoloA: da 4 nanogrammi a 0,04 nanogrammi per kg di peso corporeo.

Pfas anche nel mare: onde e spruzzi li diffondono nell’aria.

E’ il titolo su La Repubblica (clicca qui). Non abbiamo personalmente aspettato gli studi dell’Università di Stoccolma  pubblicati su Environmental Science & Technology, la rivista dell’American Chemical Society,  ma già negli esposti in magistratura dal 2009 denunciavo che gli scarichi dei Pfas (PFOA, C6O4, ADV) Solvay in Bormida raggiungevano la foce del Po. Non ci stupiamo oggi che abbiano viaggiato da Spinetta Marengo, per tanti chilometri, fino al comune di Montecastello chiudendo l’acquedotto. Gli impianti dei Pfas dovrebbero essere chiusi almeno da allora. Non l’ha fatto la Magistratura, men che meno le complicità di Provincia, Comune e Regione. 

Per fortuna c’è il Prosecco croato.

Per fortuna c’è il Prosecco croato.

Pfas, porto Marghera, pesticidi in area Prosecco. Che il Veneto sia stato inserito nella lista Onu delle grandi emergenze ambientali che minacciano la dignità umana, non  lascia più di tanto stupito Antonio Marcomini, professore ordinario di Chimica dell’Ambiente e vicerettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia: “Se ci impegniamo ora a risanare, il processo durerà almeno una cinquantina d’anni”. Clicca qui.

Solvay: noi scarichiamo veleni in mare su consiglio del governo.

Marcos A. Orellana, quale Relatore Speciale dell’ONU in ispezione in Italia, è rimasto sconcertato nell’affrontare il disastro della Solvay di Rosignano, ripromettendosi infatti di  approfondire ulteriormente questo problema durante la preparazione della relazione”. Infatti si è trovato di fronte alle dichiarazioni dell’Amministratore Delegato Ilham Kadri che attribuisce alle autorità italiane, compreso il Consiglio delle Ricerche, la responsabilità della decisione di sversare a mare  centinaia di migliaia di tonnellate l’anno di residui chimici (cadmio, cromo, boro, nickel, rame, piombo e mercurio) dello stabilimento  sostenendo che erano state proprio le autorità italiane a decidere che lo scarico  fosse la cosa migliore per Rosignano, cioè… stabilizzare la linea di costa locale, proteggendola dall’erosione. Accuse clamorose  che né il Governo nè  la Regione Toscana finora hanno smentito. Inoltre per Livorno Orellana dovrà considerare il programma di chiusure, denominato “scorporo”, eventualità peraltro presa in considerazione dalla Kadri anche per Spinetta Marengo.

Dimissioni per Cingolani: avviata una petizione.

Annovera come primi firmatari, eminenti personalità del nostro Paese, tra cui Maurizio Pallante, Tomaso Montanari, Marco Boato, Gaetano Pascale, Alberto Perino, Lucia Cuffaro, Padre Alex Zanotelli. Nel dossier, clicca qui uno stralcio, sono comprese le accuse di incapacità, o volontà? di un ministro che di fatto ostacola quella transizione ecologica che può rappresentare un’opportunità imperdibile per il nostro Paese in termini di rilancio economico e creazione di nuovi posti di lavoro. Roberto Cingolani più che un alter ego di Grillo si dimostra una controfigura di Draghi.

Ilva, dov’è il piano industriale?

Acciaierie d’Italia vuole accelerare la produzione, ma il Comitato Salute e Ambiente di Taranto non ci sta e chiede l’intervento del Prefetto. “Che ci ha incontrati,  e abbiamo capito che non esiste un nuovo Piano Industriale per lo stabilimento ILVA di Taranto gestita da Acciaierie d’Italia”.  Che sia un piano metafisico? Clicca qui.

In realtà non ci più soldi, l’Ilva del dopo Mittal è in ginocchio: Mittal non investe ma controlla la società operativa, lo Stato mette il denaro ma è fuori dalla gestione esecutiva.

Quale relazione tra “decrescita felice” e “transizione ecologica”.

La società dello spreco è funzionale alla crescita del Pil, ma rema contro la conversione ecologica. Se non vogliamo un ritorno allo scontro tra classe operaia e movimenti ecologisti, dobbiamo immaginare un intervento pubblico che promuova una domanda alternativa. Questo significa che il governo dovrebbe avere una strategia di medio-lungo periodo, con un quadro complessivo dei settori che devono essere ristrutturati per ridurre il nostro impatto ambientale, i nuovi settori che devono essere promossi e hanno bisogno di una domanda pubblica iniziale, ed infine un cronoprogramma che dichiari tempi e modalità di realizzazione. Ovviamente oggi di tutto questo non c’è niente. (continua)

Ponte Morandi, con Draghi siamo ancora un paese normale?

A proposito di “metodo Genova”,  con Autostrade per l’Italia, lo Stato rischia di perderci due volte perché dopo la tragedia del Ponte Morandi non solo si accinge a sborsare fior di miliardi alla Atlantia della famiglia Benetton per comprare la concessionaria prima che il processo faccia chiarezza sulle sue responsabilità nel crollo. Ma rischia pure di essere esposto al pagamento dei risarcimenti dovuti in caso di condanna della stessa. Lo scrive la Corte dei Conti al ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, che aveva sottoposto alla magistratura contabile l’atto transattivo sottoscritto dal governo con Aspi per chiudere il contenzioso aperto dopo la tragedia, ricevendo come risposta una sonora bacchettata, per non dire una bocciatura. “Il crollo del Morandi avrebbe dovuto imporre allo Stato un rigore esemplare nel punire chi, per avidità, ha consentito quella tragedia. Invece siamo di fronte ad accordi poco trasparenti tra chi ha la responsabilità del crollo e lo Stato.” è il commento del senatore di Alternativa Mattia Crucioli “In un Paese normale, i vertici di un ministero che mente su una cosa come questa sarebbero costretti a dimettersi. Se poi mentissero per nascondere accordi lesivi per lo Stato, il loro operato sarebbe oggetto di attenzione da parte della magistratura. Vediamo se dopo la cura Draghi siamo ancora un Paese normale”. Clicca qui.

Scorie radioattive in Francia stoccate nel sottosuolo.

Via libera della Commissione d’inchiesta costituita ad hoc per sotterrare 85.000 metri cubi di scorie radioattive a medio-alta attività, in 200 mila contenitori, a 500 metri di profondità nei pressi di Bure, un comune del dipartimento della Meuse, regione Grand Est, nel bel mezzo di una zona rurale e agricola e tra le proteste degli abitanti. Inutile il parere contrario dell’Autorità di sicurezza nucleare.

La magica soluzione delle scorie nucleari made in Cingolani.

Nel suo Dataroom sul tg di Enrico Mentana, Milena Gabanelli ha illustrato la gestione altamente pericolosa, per non dire criminale, delle scorie radioattive. Il cui smaltimento è di competenza della Sogin, società di Stato che in vent’anni ha speso 4 miliardi (versati dal contribuente in bolletta), 2,2 dei quali serviti a pagare gli stipendi del personale e i generosi bonus dei dirigenti. E tutto per concludere appena il 30% dei lavori. Una vicenda molto italiana con in sovrappiù la bomba chiamata Saluggia. Si tratta, ha spiegato Gabanelli, del sito in provincia di Vercelli che contiene 270mila litri di rifiuti radioattivi liquidi e acidi, stoccati in serbatoi di acciaio, costruiti negli anni 60. Stato di conservazione ignoto, perché inaccessibili a causa dell’alta radioattività. Rifiuti che andavano solidificati entro 5 anni: ne sono trascorsi 40 e sono ancora lì. Mentre ai telespettatori andava il boccone di traverso, abbiamo immaginato il ministro Cingolani subito impegnato a rassicurare i cittadini sulla minaccia nucleare stagnante nel sottosuolo. Infatti, egli ha dichiarato che “l’unica soluzione per Sogin è un commissariamento sul modello Ponte Morandi”. Be’, allora siamo a cavallo. Con calma e senza fretta, è la transizione bellezza. (Antonio Padellaro).

Sviluppo ferroviario nella città di Genova.

Ferrovia merci Porto-bivio Fegino: gli impatti semisconosciuti di un’opera di cui si parla da vent’anni. 1.800 palazzi interessati nell’arco di 150 metri. 7.000 famiglie interferite nei 50 metri più vicini ai binari. l’impatto di un’opera che in un tratto prevede anche di affiancare il traffico merci alla linea metropolitana. Una fascia di terreno larga 15 metri per quattro binari che corrono in mezzo alle case. Clicca qui.

Fermare il DDL concorrenza, difendere i beni comuni e i servizi pubblici.

Rete delle Città in Comune, Attac Italia, Giuristi Democratici e Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, consapevoli che l’articolo 6 del DDL concorrenza rappresenta un attacco frontale ai beni comuni e ai diritti delle persone e delle comunità locali perché prevede la privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali, hanno  preparato due ordini del giorno, a questo link, da presentare nei consigli comunali, che chiedono lo stralcio di suddetto articolo. Clicca qui: Fermare il DDL concorrenza, difendere i beni comuni e i servizi pubblici

E questa sarebbe la strabiliante riforma del settore idrico?

A noi appare come un’arma di distrazione di massa che consente ai media mainstream di continuare nella loro campagna mediatica a favore di questo Governo degna di un paese chiamato “Draghistan”. La vera partita sul futuro del servizio idrico e dei servizi pubblici locali si gioca sul DDL Concorrenza, tramite cui si sta provando a mettere una pietra tombale sull’esito referendario del 2011, cancellando la volontà popolare e svilendo gli strumenti di democrazia diretta garantiti dalla Costituzione. (continua Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua)

Democrazia, solidarietà ed ecologia.

Clicca qui il verbale dell’incontro su “Democrazia, Solidarietà e vera Ecologia” tenutosi al Centro culturale CittAperta di Mestre. Obbiettivo: “Avviare urgentemente un dibattito sul tema che attualmente divide la società, talvolta finanche con preoccupanti istigazioni all’odio da parte di chi copre ruoli di pubblica responsabilità”.

Non partecipano al dibattito il “Trio Virologi “: Matteo Bassetti, Andrea Crisanti e Fabrizio Pregliasco.  Ascolta il video: clicca qui.

Con una donazione puoi aiutare l’assoluta autonomia e indipendenza di PeaceLink.

Anche quest’anno ti chiediamo una donazione in modo da garantire per il futuro l’assoluta autonomia e indipendenza di PeaceLink. In trenta anni di informazione telematica PeaceLink ha sostenuto decine di buone cause, spesso dimenticate.

PeaceLink è un’associazione di volontariato che promuove la cittadinanza attiva e si impegna per la pace, l’ecologia e la solidarietà. Offre spazio a chiunque difende i diritti dei cittadini attualizzando i valori che sono alla base della nostra Costituzione. Il tuo sostegno a PeaceLink è un modo concreto per affermare gli ideali in cui credi. L’IBAN di PeaceLink è IT65A0501804000000011154580

Sampierdarena in rivolta contro il “Modello Genova”.

Il  sindaco Marco Bucci annuncia il trasferimento dell’attuale polo chimico di Superba, attualmente a Multedo, a Ponte Somalia a Sampierdarena , molo sì ubicato in un contesto portuale ma a meno di 300 mt dalle case del popoloso quartiere ( vicino a scuole, municipio, strutture sportive, tangenziale e negozi). Sampierdarena in rivolta contro il “Modello Genova”. Leggi l’aggiornamento completo.

ISDE: che il loro valore limite sia fissato in zero.

Nelle acque a uso potabile. Per Clorato, Clorito, Uranio, Acidi Aloacetici, Bisfenolo A, Pfas. Le ultime due sostanze sono state oggetto di esposti in magistratura del Movimento di lotta per la salute Maccacaro fin dal 2008.  Clicca qui Ad Alessandria anche Legambiente chiede la chiusura della Solvay. Clicca qui l’appello dell’Associazione medici per l’ambiente-ISDE Italia.

Partorire di nascosto in un sacco a pelo, ai margini di un bosco e in un territorio militarizzato.

E’ successo a una donna che, assistita dal marito e dal figlioletto di quattro anni, nascosta tra gli alberi ha dato alla luce un bambino con il terrore di essere scoperta dai soldati. Succede  anche questo in Polonia, Stato dell’Unione europea, se si ha la sfortuna di essere una famiglia di migranti bloccata al confine con la Bielorussia. Il cordone ombelicale è stato legato con un laccio, poi tagliato con i denti. I migranti sono selvaggina. Scene di caccia in Europa, a pochi passi da noi. Clicca qui.

Venezia affonda.

Dal 1741 al 2002 Venezia ha perso 77cm tra subsidenza ed eustatismo (dal 1900 al 2000 ha perso 23 cm) e non è finita perché dalle previsioni dell’IPCC entro il 2100 i livelli del mare aumenteranno di altri 80 cm! Clicca qui un nuovo Dossier della storica associazione AmbienteVenezia dedicato alla Laguna e  ai  Cambiamenti Climatici, cioè alle lotte che si stanno conducendo.

Stato diritto, Stato di sicurezza e Stato di guerra permanente.

La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha appena emanato una direttiva per limitare le manifestazioni pubbliche. Fra queste nei prossimi mesi saranno vietati, nei centri urbani e a ridosso dei cosiddetti obiettivi sensibili, i cortei, tutti i cortei. Lo assicura un lungo articolo di due sociologi (clicca qui) che indaga quella che viene definita La lunga storia dell’allarmismo emergenziale che serve a giustificare la sistematica erosione dello ‘Stato di diritto’, giacché, in una guerra permanente e infinita, lo ‘Stato di sicurezza’ che la conduce deve assumere i connotati di uno ‘Stato di guerra permanente’”.

Sono prese in esame, nei diversi periodi della storia italiana, le vere o presunte emergenze che si sono sovrapposte fino quasi a diventare “la normalità”: del “blocco stradale e ferroviario” (anni ‘50), della “legislazione speciale anti-terrorismo” (anni ’70), della  guerra alla droga” (anni ’80), della lotta alla mafia (anni ’90), del “controllo dei flussi dei migranti” (anni ’90), dell’ “istituto del daspo” tifosi della questura esteso dai sindaci ai soggetti marginali’ poveri, senzatetto, mendicanti, lavavetri, malati psichici (anni ’90), dello sfoggio della forza militare al “G8 di Genova” (2001) e del “G8 di Roma” (2021), a tacere la militarizzazione della Valsusa.

Di conseguenza, i due autori affermano che anche  alla pandemia è stata fornita una risposta univoca: la militarizzazione del territorio. In continuità con i “decreti sicurezza” degli ultimi anni, la militarizzazione è stata reputata la soluzione più adeguata al problema della povertà, delle diseguaglianze e dell’esclusione, individuando così via via il “nemico pubblico”, a tappe: dal decreto emergenza  del gennaio 2020 al super green pass, tra sanzioni penali e amministrative.

La ricerca dona. Dona per la ricerca: la 32^ Maratona Telethon.

«Spesso non ce ne accorgiamo, ma è sempre al nostro fianco. Ci dona risposte, ci permette di affrontare sfide, ci dona speranze concrete. La ricerca dona. Dona per la ricerca»: sarà questo il messaggio chiave della 32^ edizione della maratona televisiva Telethon sulle reti RAI, che dal 12 al 19 dicembre sarà al centro di una settimana tutta all’insegna della solidarietà, con tanti appuntamenti per sostenere la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare
(continua…)

Amnesty International denuncia sei aziende farmaceutiche produttrici del vaccino contro il Covid.

Il rapporto di Amnesty International ha denunciato che AstraZeneca plc, BioNTech SE, Johnson & Johnson, Moderna Inc., Novavax Inc. e Pfizer Inc., stanno alimentando una crisi dei diritti umani senza precedenti, in quanto si rifiutano di cedere i diritti di proprietà intellettuale e di condividere la tecnologia necessaria e, nella maggior parte dei casi, non dando priorità alla distribuzione dei vaccini negli stati più poveri. Clicca qui.

Chi può fare la Rivoluzione della Sanità?

Secondo l’analisi del CENSIS

  • Il 77% degli italiani giudica inadeguato il sistema pubblico sanitario, ed il 94% della popolazione ritiene indispensabile avere sul territorio strutture sanitari con medici, infermieri, specialisti a cui potersi rivolgere ed il 93% chiede un incremento stabile dei finanziamenti pubblici;
  • Il 43% degli italiani si sente insicuro pensando alla propria salute ed alla necessità di dover ricorrere alle prestazioni sanitarie ;
  • Il 36% ritiene che la crisi pandemica creerà più precariato (42% tra le donne);
  • Il 27% teme per il futuro, una disoccupazione e mancanza di reddito ;
  • il 67% degli Italiani (82% tra i giovani) pensa che dopo la pandemia staremo peggio di prima;
  • negli ultimi 10 anni la povertà assoluta è più che raddoppiata superando la soglia dei due milioni che non hanno il cibo per sfamarsi;
  • I salari e le pensioni negli ultimi 10 anni sono diminuiti del 15% e in ermini di valori reali sono inferiori a quelle del 1990;
  • I lavoratori over 54 a tempo indeterminato percepiscono circa 12 euro orari lorde (8 nette), i giovani circa 7 euro lordi, le donne il 18% in meno dell’uomo.

Dunque questa situazione sociale dovrebbe portare  venti di rivolta popolare?

Oppure dovrebbe essere il sindacato a predisporre una vera piattaforma rivendicativa in grado di fare crescere un movimento non solo di lotta ma anche culturale e civile?

Oppure dovrebbe nascere un grande movimento di lotta dal basso senza aspettare una soluzione da possibili  governi di centrodestra o centrosinistra?

Risponde un dirigente sindacale CGIL, dopo aver analizzato i danni causati alla sanità pubblica da oltre trenta anni, e culminati con la tragedia Covid. Clicca qui.

Ecologia marxista o liberale?

Ogni giorno in Italia si diagnosticano più di 1.000 nuovi casi di cancro e mediamente oltre 485 persone muoiono ogni giorno a causa di un tumore. Si stima, infatti, che nel nostro Paese vi siano nel corso dell’anno circa 377.000 nuove diagnosi di tumore, di cui 195.000 fra gli uomini e 182.000 fra le donne. Dalla statistica sono esclusi i tumori della cute non melanomi. Lo affermano i dati relativi al 2021 (AIOM e AIRTUM9). Altri 1450 lavoratori sono uccisi per infortuni sul lavoro e in itinere, decine di migliaia per malattie professionali, più di 6 mila quelli per amianto, senza contare tutti gli altri morti per il profitto (ponti che crollano, case che crollano in zone sismiche perchè non si rispettano le misure di sicurezza, inondazioni per mancate manutenzioni ecc). Inoltre dai dati del 2019 risulta che l’Italia è il primo Paese europeo per morti premature da biossido di azoto (NO2) con 14.600 decessi l’anno; al primo posto anche per le morti da ozono (O3) – 3mila l’anno – e al secondo posto per quelle da particolato fine (PM2,5), 58.600, dietro alla sola Germania.

“Come mai di tutto questo non si parla?”. Chiede l’autore dell’articolo (clicca qui). Dopo aver ripreso concetti della dottrina di Giulio Maccacaro (non neutralità della scienza, rischio zero, ecc. ), Michele Michelino risponde: “Perché i governi e i padroni, il potere, parlano solo dei morti per corona virus per nascondere gli effetti dello  sfruttamento capitalista degli esseri umani, della natura e della distruzione dell’ambiente”. La sua analisi conclude con un giudizio drastico: “Questa economia uccide. Bisogna cambiarla! Cambiare un sistema economico, politico sociale e legislativo che riconosce come unico diritto quello della ricerca del massimo profitto, subordinandovi tutti gli altri diritti previsti dalla Costituzione (lavoro, salute, scuola, giustizia ecc.)”.

Risponde “Ecologia Liberale”: clicca qui “ Perché l’Ecologia può essere soltanto liberale”.   

I quarant’anni della Fondazione Luigi Micheletti.

Dopo ventidue anni la rivista fondata da Giorgio Nebbia e Pier Paolo Poggio, “altronovecento”,  si presenta in una veste grafica del tutto rinnovata. Questa piccola rivoluzione, peraltro, coincide con la ricorrenza del quarantesimo anniversario della Fondazione Luigi Micheletti di Brescia, della quale “altronovecento” è la prestigiosa proiezione a livello nazionale, raccogliendo i contributi di innumerevoli studiosi e ricercatori e riscontri significativi non solo in ambito accademico. Clicca qui la presentazione.

I tumori testicolari più che raddoppiati.

A Vicenza si susseguono in tribunale le udienze per la tragica storia in Veneto della Miteni di Trissino, avviatasi il 4 giugno 2013, della contaminazione da Pfas trovati a valori stellari nell’acqua dei fiumi e delle falde, nei prodotti alimentari e di conseguenza nel sangue di migliaia di cittadini di tre province15 manager di MiteniIcig e Mitrubishi Corporation sono accusati a vario titolo di avvelenamento acque, disastro ambientale innominato, gestione di rifiuti non autorizzata, inquinamento ambientale e reati fallimentari.

In Veneto i tumori testicolari sono più che raddoppiati in vent’anni. Determinante l’inquinamento, in particolare dei Pfas. È quanto emerge da uno studio (clicca qui) condotto dalla Fondazione del professor Carlo Foresta, Ordinario di Endocrinologia all’Università di Padova e direttore dell’Uoc di Andrologia e Medicina della Riproduzione. L’incidenza dei tumori testicolari negli under 50 è maggiore alla media nazionale e a quella del nord Italia. Un altro cambiamento a causa degli inquinanti  risulta la riduzione della distanza ano-genitale nei maschi, che rappresenta un tipico marcatore clinico di impregnazione androgenica in età fetale: in presenza di testosterone si allunga, in assenza, come nella donna, questa misura è più corta.

Ed intanto ad Alessandria anche Legambiente chiede la chiusura della Solvay, clicca qui.

Una nuova berlusconata per le infrastrutture ferroviarie.

ll PNRR nel campo delle infrastrutture di trasporto finanzia quasi solo quelle ferroviarie. Non c’è alcuna analisi per le singole opere che giustifichi questa nuova ondata di grandi opere “berlusconiane”. Il progetto di gran lunga  più rilevante è la nuova linea AV alta velocità Salerno-Reggio Calabria, affiancherebbe quella esistente e ne farebbe risparmiare ben mezz’ora di tempo; i costi risultano essere circa 5 volte maggiori dei benefici sociali. Il secondo per importanza è la “trasversale” Orte-Falconara, i benefici sociali sono un cinquantesimo dei costi, i risultati ambientali  addirittura negativi: il progetto emette in fase di costruzione più CO2 di quanto risparmia lo scarso traffico, dunque genera un danno netto all’ambiente. Un terzo riguarda una serie di miglioramenti sulla linea adriatica da Bologna a Brindisi, e qui i benefici sociali superano i costi. Nel Restiling della Tirrenica prevedibili modesti benefici ambientali netti e il totale dei benefici risulta di poco inferiore ai costi. Clicca qui una analisi di Marco Ponti.

Le richieste di Legambiente Liguria.

Riteniamo che la nostra regione debba dare il proprio contributo per raggiungere il 30% di aree protette sul territorio delineando definitivamente la superficie del Parco Nazionale di Portofino. La situazione è critica  anche per altre aree protette regionali: il Parco del Beigua e il Parco dell’Aveto, dove si stanno rispettivamente organizzando manifestazioni e ricorsi al TAR, e osservazioni al Ministero della Transizione Ecologica. Il territorio del Comune di Urbe (SV) deve essere integrato nell’area protetta del Beigua. Alle aree marine protette di Portofino, Cinque Terre, Isola Gallinara, Bergeggi, Capo Mortola e Porto Venere, bisogna aggiungerne una nell’imperiese nell’area delle Rateghe. Valorizzare il progetto Stonewallsforlife nel Parco delle Cinque Terre, il parco più piccolo d’Italia nonché il più densamente popolato. Clicca qui.

Le dimissioni del ministro Cingolani.

La Tassonomia europea sarebbe una classificazione gerarchica delle attività ritenute sostenibili dal punto di vista ambientale: tecnologie adatte a garantire la neutralità climatica, dunque finanziabili. Invece l’Italia si è schierata coi dieci Paesi, capitanati dalla Francia, che chiedono di considerare “verde” anche il nucleare a fissione vecchio di decenni. L’introduzione del nucleare (small modular reactors e fusione) nella tassonomia, e a promuovere l’uso del gas come soluzione alla crisi climatica: sono due follie da un punto di vista climatico e di impatto ambientale sostenute dal ministro Roberto Cingolani  nonostante la precisa volontà dei cittadini espressa in ben due referendum nazionali. Il parere favorevole espresso alla UE da Cingolani, in modo autoritario e senza confronto democratico, indurrebbe (soprattutto i Cinquestelle che lo hanno nominato) a chiedere le dimissioni del ministro detto  della transizione ecologica.