Il modello di transizione ecologica di Cingolani – Draghi (e Grillo?).

Il problema, per il ministro (grillino?), è che “il mondo è pieno di ambientalisti radical chic e di ambientalisti oltranzisti, ideologici: sono peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati”. Altrimenti il suo modello è il Piano di ripresa scritto dal suo Ministero al quale spetta circa il 40% dei fondi del Recovery Fund. Tale piano, commenta Marco Palombi, non è altro che un copia-incolla, una non libera rielaborazione di progetti già presentati da grandi imprese a cui  viene assegnata una corsia velocissima per le autorizzazioni: la riconversione delle raffinerie per produrre carburanti (waste to fuel dell’Eni); lo stoccaggio di CO2 (sempre Eni a Ravenna); mega-impianti per rinnovabili in aree industriali (Enel); gasdotti ovunque  compresi i due per la Sardegna bocciati dall’Autorità per l’energia; i poteri sull’end of waste, cioè quali rifiuti smaltire e come, attribuiti alle Regioni (Confindustria Ambiente).

Cingolani e Draghi (e Grillo?) ritengono che la transizione energetica consista nel far pagare allo Stato gli investimenti in gas – che resta un fossile, anche travestito da idrogeno – di grandi aziende e affidarsi al laissez-faire paesaggistico e industriale, altrettanto sussidiato, quanto alle rinnovabili. Dunque gli inceneritori di rifiuti diventano opere strategiche per la transizione, si possono autorizzare un po’ di trivellazioni in mare o buttare lì che sul nucleare bisogna essere pragmatici, guardare ai numeri e alle tecnologie di quarta generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante (mature fra 40 anni).

Siamo un branco di ambientalisti radical chic, oltranzisti, ideologici.

Caro Cingolani, oltranzista è il modello di sviluppo che ci uccide: il tuo modello.

Raccomandato da Beppe Grillo, il cosiddetto  ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, mette in guardia contro un mondo “pieno di ambientalisti radical chic, oltranzisti, ideologici”. Ci definisce “peggio della catastrofe climatica verso la quale andiamo sparati […] Spero che rimaniate aperti a un confronto non ideologico, che guardiate i numeri”. Il commento di Luca Mercalli clicca qui

Papa Francesco condanna i venti anni di guerra in Afghanistan.

Autorevole presa di posizione pacifista del Pontefice: “Basta guerre in nome della democrazia”. Parole che avremmo voluto sentire da Fassino, D’Alema e Napolitano ecc. alla fine di una guerra disastrosa e fallimentare che hanno appoggiato. Anche il regista Michael Moore sostiene il ritiro delle truppe americane deciso da Biden. Clicca qui.

Dieci anni a Guantanamo, torturato per qualcosa che non ha mai fatto. Ne è nato il film “The Mauritanian”.

Mohamedou Ould Slahi ha passato oltre 10 anni nella prigione di Guantánamo, dopo essere stato arrestato sulla base di un sospetto: senza nessuna prova e accusa ufficiale da parte degli Stati Uniti, è stato detenuto per presunta collaborazione agli attentati terroristici dell’11 settembre. Il film The Mauritanian di Kevin Macdonald, disponibile su Prime video, narra in modo crudo e senza veli la storia di un innocente che passa più di 10 anni in una prigione subendo torture fisiche e psicologiche per qualcosa che non ha mai fatto.

Link https://www.fortementein.com/2021/08/04/il-film-the-mauritanian-racconta-di-un-innocente-nel-carcere-di-guantanamo

Questo messaggio rientra nella Campagna Guantanamo. Firma anche tu su www.peacelink.it/guantanamo

La Rete italiana delle Donne in Nero in strada per l’Afghanistan.

20° settimana di  MOBILITAZIONE CONTRO L’OCCUPAZIONE DELLE TERRE DEL PRESIDIO EX-AUTOPORTO A SAN DIDERO, al fine di  contrastare la preparazione del cantiere per costruire UN NUOVO AUTOPORTO e spostare quello attuale a Susa lasciando il posto a opere per la Nuova Linea TAV Torino Lione. Conferenze a Bussoleno su “Ecologia è politica”. La Rete italiana delle Donne in Nero in strada per l’Afghanistan. Campeggio giovanile dall’8 all’12 settembre nei territori liberati di Venaus. Preparazione dello sciopero globale per clima del 24 settembre.  EXTINCTION REBELLION dal G20 alla COP26. Queste e le altre iniziative No Tav Valsusa nella newslettera di Doriella&Renato: clicca qui.

Quando Bebe Vio aveva 15 anni e incominciò a pensare alle Paralimpiadi di Rio.

«Ha solo 15 anni e una grinta rara. Di certo sentiremo ancora parlare di lei»: si concludeva così una nostra intervista a Bebe Vio, pubblicata il 2 aprile 2012, e mai quella  profezia sarebbe stata più felice, per la giovane che sabato scorso ha vinto per la seconda volta la medaglia d’oro nella scherma alle Paralimpiadi di Tokyo, confermando quella del 2016 a Rio de Janeiro. E già a 15 anni Bebe aveva le idee molto chiare, sottolineando, ad esempio, la sua «fierezza di essere un’atleta con disabilità, incarnando ben volentieri il messaggio che lo sport è di tutti e fa bene a tutti» (continua…)

Non spot elettorali, ma vera inclusione, autonomia e indipendenza.

Chiediamo a tutti i candidati a Sindaco e Consigliere Comunale che le politiche rivolte alle persone con disabilità e alle loro famiglie coinvolgano le associazioni, i singoli cittadini con disabilità e le famiglie nella costruzione dei programmi elettorali, prevedendo azioni mirate alla vera inclusione, autonomia e indipendenza delle persone con disabilità (continua…)

Grido della Terra, Grido dei Poveri.

28a Marcia per la Giustizia a Quarrata (Pistoia). Il tema socio-ambientale supera le contraddizioni ideologiche e di classe perchè riguarda tutti, senza distinzione. Anche a sinistra ha tardato molto nel rendersi conto della gravità  del problema. Lo guardavano con diffidenza, come se si trattasse della bandiera di lotta dei verdi riformisti. Continua.