Nel “centro di detenzione” di Guantanamo Bay, isola di Cuba, inaugurato venti anni fa, l’11 gennaio 2002, sono detenute ancora 40 persone, 15 delle quali dall’anno della sua apertura. Dal 2002 vi hanno transitato 780 detenuti, mai processati dalla giustizia dei tribunali ordinari. Diventata il simbolo dello stato di non-diritto e della tortura, la prigione di Guantanamo è una vergogna per gli Stati Uniti. Sin dalla sua creazione, Guantanamo rappresenta per gli Usa uno scandalo tanto sul piano umanitario che giuridico. È stata aperta calpestando tutti i regolamenti e le leggi internazionali, dalle Convenzioni di Ginevra ai diversi trattati, ed è stata organizzata come un prolungamento della rete di prigioni segrete della Cia, dove si praticava massivamente la tortura. Nel corso del tempo, il carcere di Guantanamo è diventato anche uno scandalo sul piano finanziario e amministrativo. Il suo funzionamento mobilita 1.500 persone (tra militari, personale amministrativo e legale, medici, ecc.) e costa più di 500 milioni di dollari all’anno, per soli 40 detenuti (13 milioni di dollari a detenuto) passati dalle prigioni segrete della CIA. Amnesty International l’11 gennaio scorso ha pubblicato un rapporto approfondito che evidenzia ancora una volta le violazioni dei diritti umani in corso a Guantanamo: trasferimenti segreti, interrogatori segreti, incatenamenti, alimentazione forzata per chi era in sciopero della fame, torture, sparizioni forzate e assenza totale di rispetto della legalità. Clicca qui.