Dunque per le popolazioni di Alessandria finisce l’incubo dello stabilimento di Spinetta Marengo? Fermi, non precorriamo i tempi. La comunicazione di Solvay recita testualmente: “Solvay ha annunciato oggi il lancio di nuove tecnologie non fluorotensioattive – Hylar® 5000S e Tecnoflon® LX – che saranno in piena produzione presso lo stabilimento di Solvay a West Deptford, NJ entro la fine di giugno 2021 A quel punto, Solvay non utilizzerà più coadiuvanti di processo fluorotensioattivi a West Deptford o in qualsiasi parte degli Stati Uniti”. Basta Pfas negli Stati Uniti. E in Italia? L’Italia è considerata chimica del terzo mondo: Solvay pretende l’autorizzazione di produrre Pfas C6O4 e ADV a Spinetta Marengo, costano meno e vanno bene nel mercato di noi sottosviluppati designati a sopportare il carico di morti e ammalati a cui ci lasciano condannare i nostri governanti. Per il mercato americano invece —esalta con massima enfasi il comunicato Solvay: clicca qui — “Il lancio di Hylar® 5000S e Tecnoflon® LX negli Stati Uniti è il culmine di una stretta collaborazione con i clienti e dello sforzo di innovazione per sviluppare nuove tecnologie senza fluorotensioattivi che soddisfino le esigenze di prestazioni dei clienti in modo più sostenibile. Dal 2019, Solvay ha quadruplicato i propri investimenti in ricerca e innovazione per sviluppare una nuova tecnologia di polimerizzazione che non richieda l’uso di coadiuvanti di processo fluorochimici della famiglia di composti PFAS”. Le alternative tecnologiche ai famigerati PFAS esistono, noi lo affermiamo da sempre, soprattutto quando minacciano la chiusura della fabbrica. Le alternative si realizzano là dove le Autorità le impongono, come negli USA. Lo precisa la stessa Solvay: “Le nuove tecnologie Solvay non fluorotensioattive consentono lo sviluppo di prodotti che i suoi clienti utilizzano in una varietà di applicazioni che supportano una società più sostenibile”. Una società più sostenibile per gli americani, non per gli italiani. Si vergognino i politici italiani, la Provincia di Alessandria che concede l’autorizzazione AIA e il Governo che non fissa “Limiti zero ai PFAS”. E anche i sindacati che con le loro ambiguità stanno condannando la fabbrica di Spinetta ad essere nel breve tempo tecnologicamente superata e destinabile, sì, a chiusure.