Dal 7 all’11 luglio, Venezia ospiterà il meeting annuale dei ministri dell’economia e della finanza dei paesi più industrializzati e ricchi che rappresentano il 66% degli abitanti della Terra, il 75% del commercio internazionale, l’85 % del Pil e l’84% delle emissioni di gas climalteranti. Le cause delle diseguaglianze sociali, oltre che degli effetti patologici di un virus, sono da ricercare nello sfruttamento sconsiderato della vita e della natura, pianificato dagli stessi attori che saranno protagonisti del G20. Non è ammissibile che un’élite di super ricchi controlli il 90% della ricchezza globale. Non è ammissibile che le maggiori multinazionali possano fare profitti stratosferici con la pandemia a scapito della qualità della vita di tanti e tante. Non è ammissibile che nelle borse valori si guadagni mentre aumentano la disoccupazione, la povertà e i conflitti. La cosiddetta riconversione ecologica non deve tradursi in un’accelerazione di
tutte quelle grandi opere inutili e dannose come la TAV e le trivellazioni, in un aumento dei fondi destinati ai grandi devastatori dell’ambiente come Eni. Clicca qui l’appello.