Dare a Taranto lo stesso diritto alla salute di Genova e Trieste dove l’area a caldo è stata fermata. Rispettare la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che condanna lo Stato italiano per la questione Ilva, sentenza già menzionata nell’ordinanza di chiusura del Sindaco di Taranto e nella sentenza del Tar di Lecce, che si chiede al Consiglio di Stato di confermare. L’area a caldo è la principale fonte di rischio di malattie e morte. Gli studi epidemiologici nazionali ed internazionali provano il nesso di causalità tra emissioni ed eventi patologici. Clicca qui i partecipanti e l’organizzazione della manifestazione del 12 e 13 maggio a Roma. Pieno sostegno, da sempre, del Movimento di lotta per la salute Maccacaro.
Sempre più morti nei quartieri vicini all’acciaieria.
Basta un solo dato relativo al 2019: 181 decessi in più rispetto all’atteso confrontando i quartieri di Taranto più esposti all’inquinamento con il dato regionale. Dati più analitici si trovano nel comunicato scaricabile da questo link . Lo studio completo si può scaricare da qui
Nel 2020 gli eccessi di mortalità statisticamente significativi a Taranto sono stati del +25% nel quartiere Tamburi e del +20% nel quartiere centrale della città, il Borgo.