Dopo l’audizione del presidente Gianfranco Baldi e del responsabile ambiente Claudio Coffano, la “Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati” ha rivolto alla Provincia 3 accuse. Di aver concesso alla Solvay l’autorizzazione (AIA) per l’ampliamento della produzione del Pfas cC6O4. Di aver disposto limiti di emissione per nulla rigorosi invece quanto meno quelli più restrittivi indicati dall’Istituto Superiore di Sanità e di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Di aver concesso nuova AIA benché Solvay producesse C6O4 senza vecchia AIA.
Insomma, la Provincia prima concede a Solvay l’autorizzazione ad aumentare la produzione di cC6O4 (pur con dei paletti) poi si accorge che l’azienda lo aveva prodotto senza averne l’autorizzazione e la denuncia all’autorità giudiziaria tramite Carabinieri del Noe, e la diffida dal produrlo.
Se si considera che dal 2009, data del nostro primo esposto alla Procura, la Provincia fingeva di non conoscere che lo stabilimento di Spinetta Marengo usava (inquinando) i Pfas C6O4 e ADV, va da sé che l’attuale condotta incongruente della Provincia è sospettata di favorire nuovamente la Solvay. Infatti i contraddittori provvedimenti adottati si prestano a strumentali ricorsi al Tribunale Amministrativo Regionale, tant’è che Solvay ne ha già prodotti due sostenendo la pregressa legittimità dell’autorizzazione in maniera che una “temporanea” sospensiva del TAR le consenta -senza limiti di emissioni- una produzione di C6O4 “immediata”, ovvero a tempo indeterminato considerati i tempi della Giustizia amministrativa fino al Consiglio di Stato.
Con i ricorsi, Solvay dunque si sta facendo beffe di Alberto Zolezzi, che all’audizione della Commissione ha ribadito lo stop al C6O4, stop ritardato e ambiguo della Provincia, contro la quale l’onorevole ha polemizzato: “Ma per quale motivo finora siete stati sicuri che la salute dei lavoratori e dei cittadini di Alessandria, Spinetta e dell’intero Bacino Padano siano stati sicuri?”. Qui potete visionare tutto il video.
Con i ricorsi dunque, soprattutto Solvay cerca di imbrigliare il procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Alessandria, che dunque sollecitiamo con urgenza.