Continua la mobilitazione contro l’occupazione delle terre del presidio ex autoporto a San Didero, a contrastare la preparazione del cantiere per costruire un nuovo autoporto TAV. Assemblea davanti al Polivalente di San Didero. Assemblea ad Almese: terre e rocce di scavo via camion. Manifestazione ANPI a San Didero. Assemblee a Torino. Convegno del Controsservatorio Valsusa su “Pensiero unico, dissenso, repressione”. Queste e altre iniziative NoTav sulla newslettera di Doriella&Renato: clicca qui.
Giorno: 22 Aprile 2021
Manifestazione No inceneritore Fusina a Mestre e Presidio No pfas a Vicenza.
Una sinergia di lotte indette dai comitati e dalle associazioni per il 24 e il 25 aprile. Le date scelte sono il miglior modo di ricordare la lotta per la fine del nazifascismo. Clicca qui.
In piazza contro il “Piano nazionale di ripresa e resilienza”
Il 26 aprile il Presidente del Consiglio Draghi porterà alla discussione delle Camere il PNRR. Sarà poco più che una ratifica, con tutti i partiti in spasmodica attesa del bastimento carico di miliardi che arriverà dall’Europa. Come Società della Cura saremo a Roma, davanti al Parlamento, PER PRESENTARE IL NOSTRO RECOVERY PLANET, un piano alternativo che contrapponga il prendersi cura alla predazione, la cooperazione solidale alla solitudine competitiva, il “noi” dell’eguaglianza e delle differenze all’”io” del dominio e dell’omologazione.
Società della Cura mobilitazione 26 aprile a ROMA, a piazza Montecitorio collegamento online dalle ore 15.00 clicca qui.
Decimo anniversario del referendum 2011 acqua e nucleare. Mobilitazione contro Draghi.
10 anni fa una coalizione ampia e determinata ha sancito una vittoria storica nel nostro Paese con 27 milioni di sì ai referendum su acqua, servizi pubblici e nucleare. 10 anni dopo, in piena pandemia, quella vittoria basata sulla difesa dei beni comuni e sull’affermazione dei diritti di tutti sui profitti di pochi, ha un significato ancora più attuale. Infatti la cosiddetta “riforma” del settore idrico contenuta nel Recovery Plan così come aggiornato dal governo Draghi punta ad un sostanziale obbligo alla privatizzazione, in particolare nel Mezzogiorno. D’altronde Draghi non ha mai dissimulato la volontà di calpestare l’esito referendario visto che solo un mese e mezzo dopo firmò insieme al Presidente della Banca Centrale Europea Trichet, la lettera all’allora Presidente del Consiglio Berlusconi in cui indicava come necessarie privatizzazioni su larga scala. L’attuale versione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza risulta in “perfetta” continuità con queste indicazioni e rimane, dunque, una risposta del tutto errata alla crisi sindemica, riproponendo le stesse ricette che hanno contribuito a crearla.
Dunque proponiamo di avviare un confronto per organizzare insieme una grande mobilitazione in occasione del decennale per ribadire insieme che i beni comuni sono un valore fondante delle comunità e della società senza i quali ogni legame sociale diviene contratto privatistico e la solitudine competitiva l’unico orizzonte individuale. Dunque giovedì 29 aprile ore 18, assemblea nazionale on line: clicca qui.