Eravamo stati facili profeti: “il granitico fronte del no” si scioglierà quale neve al sole. Come su Il Piccolo, proseguono su La Stampa le interviste ai favorevoli all’ubicazione in Alessandria del deposito nucleare nazionale. Si era appena espresso, chiamando addirittura a sostegno Legambiente, il segretario provinciale della CGIL, Franco Armosino: la costruzione del deposito nucleare potrebbe fungere da valvola di sfogo occupazionale e di sicurezza alla chiusura di Solvay. Fin troppo immediata, per non sospettare concordata fra ex comunisti, l’intervista di Federico Fornaro, con il ministro Speranza il più autorevole esponente di LEU Liberi e Uguali. Fornaro (clicca qui) rassicura: “i rifiuti radioattivi arrivano in sicurezza e conservati in altrettanta sicurezza, non ci sono rischi di percolamento come per molte discariche della provincia, si sta parlando di un sito che deve garantire sicurezza al massimo grado per 300 anni, l’importante è che si proceda nell’individuazione del sito nella massima trasparenza e il sito deve essere il migliore in assoluto”. In più, da sinistra i due sottolineano il business per gli industriali: “ll Parco tecnologico, annesso al deposito, è un investimento nella ricerca scientifica e sul futuro”. L’unico possibile dissenso tra Fornaro e Armosino potrebbe sorgere sull’esatto posizionamento del deposito nell’alessandrino, l’uno preferirebbe Bosco Marengo, l’altro Castelletto d’Orba, ma una via di mezzo si può sempre trovare.
Fornaro non smentisce la fama di nuclearista antiambientalista dei DS oggi PD LeU: l’allora segretario provinciale marchiò con parole di fuoco (L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza pag. 170 vol. 3°) il sostegno DS al Tav Terzo Valico e il disprezzo verso le nostre manifestazioni:
Daniele Borioli, assessore regionale ai trasporti, quasi mi sbeffeggia: “Il Terzo valico innescherà una politica di sviluppo per la provincia di Alessandria”. Federico Fornaro e Ennio Negri (capogruppo DS consiglio provinciale) congiungono le firme su Il Piccolo con una serie di castronerie “dopo il sofferto voto pro Tav in presenza di un gruppo di contestatori in consiglio provinciale”: “una storica opera strategica per il rilancio della vocazione logistica alessandrina in ambito italiano ed europeo e cinese”… “compatibile con le caratteristiche ambientali e sociali delle aree interessate”… “grazie alla minimizzazione dei disagi dei cantieri, delle falde e delle discariche”… “scontando il massimo dialogo con le popolazioni” … “respingendo gli atteggiamenti violenti e comunque non rispettosi della legalità e delle istituzioni”. Ad esempio l’occupazione del consiglio provinciale.