Il Tar ordina la chiusura degli impianti dell’area a caldo dell’Ilva.

ArcelorMittal, ovvero lo Stato che è co-proprietario, ovvero il Governo, ricorrerà al Consiglio di Stato? Benché sia in corso il processo (derivato dall’inchiesta “Ambiente Svenduto”) per i gravi danni inferti alla salute della popolazione, con gli eccessi di mortalità documentati dalle perizie epidemiologiche e ampiamente sottolineati in questi giorni dal PM. Il Governo deve prendere atto che l’Ilva non è compatibile con la vita e con la città, e decidere che il Recovery Plan finanzi la riconversione dei lavoratori ILVA impiegandoli in attività di bonifica, di utilità sociale e di riqualificazione territoriale. Occorre chiudere definitivamente l’area a caldo senza generare disoccupati, così come è avvenuto a Genova e a Trieste. Il razzismo ambientale deve finire: la salute dei cittadini di Taranto deve valere quanto quella dei cittadini di Genova e di Trieste. Dunque il ministro della Transizione Ecologica cominci a  non fare ricorso contro la sentenza del Tar. Clicca qui.