Incombente disastro ambientale per la Valle Bormida.

Dopo cento anni di lotte l’Acna di Cengio è ancora una discarica di rifiuti tossico-nocivi non bonificata a vent’anni dalla chiusura. E’ tuttora un incombente disastro ambientale per l’intera Val Bormida che ricadrà inesorabilmente anche sulle future generazioni. Non tiene lo strato di marna impermeabile che dovrebbe “naturalmente” impedire la fuoriuscita delle sostanze chimiche tossiche  e del relativo percolato. Non tengono i muri perimetrali, come rilevato dai piezometri dell’Arpal. Comprovato rischio idraulico dell’intero S.I.N. Policlorobifenili, Diossine nel percolato e nel terreno. Scetticismo su  manutenzione e controlli.

Per ciò l’Associazione per la Rinascita della Valle Bormida ha inviato al Governo un allarmato  testo di nove pagine supportato da 22 allegati.

Ilva. Regione e Comune per la chiusura dell’area a caldo, Uil contraria.

Fiaccolata per i bambini morti di cancro

Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e il  governatore della Puglia, Michele Emiliano, convocano  il governo  per costituire il Tavolo che giunga all’accordo che “dovrà contenere le previsioni necessarie per addivenire  alla chiusura delle lavorazioni siderurgiche a caldo dell’acciaio”. Cioè il contrario dell’accordo tra Invitalia (il Governo) e ArceloMittal che prevede, accanto alla decarbonizzazione, anche il mantenimento della micidiale area a caldo. Per la UIL invece la chiusura è populismo. Non salute.  

“Nessun posto è sicuro!” Incontro-dibattito su sicurezza e salute.

Nel 13° anniversario della strage operaia alla Thyssenkrupp. 17.000 morti sul lavoro in 10 anni, 6.000 morti di amianto ogni anno, stragi da profitto di lavoratori e fra la popolazione, oltre 50.000 morti per Coronavirus fra cui circa 300 operatori sanitari, inquinamento e devastazione ambientale. Clicca qui.

Nella pandemia meno infortuni e più morti sul lavoro.

Dunque più sfruttamento padronale. Nei primi dieci mesi dell’anno calano gli infortuni sul lavoro, ma aumentano i casi mortali. Lo rileva l’Inail. Tra gennaio e ottobre le denunce di infortunio sono state 421.497 (- 21,1% pari a circa 113mila in meno rispetto alle 534.314 dello stesso periodo del 2019), 1.036 delle quali con esito mortale (+ 15,6% pari a 140 casi in più rispetto agli 896 dei primi dieci mesi del 2019). In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 36.619 (- 28,3%). Clicca qui Pennatagliente.

Qua la mano Grillo per la patrimoniale.

Foto conviviale di un ricco con un benestante, frugale ma pagava il ricco genovese.

Siamo stati per primi, su questo Sito, a valorizzare gli impegni ecosanitari del Movimento Cinquestelle, ma siamo da qualche tempo anche assai critici sulla sua involuzione ambientalista, che nel nostro piccolo universo rischierebbe l’accusa di tradimento. Sosteniamo da sempre convintamente l’introduzione della patrimoniale sui ricchi: a beneficio oggi più che mai della Sanità e della Scuola, quindi applaudiamo la presa di posizione di Beppe Grillo sul Blog: clicca qui.  

Per i sostituti del PFOA gli Usa processano Solvay mentre l’Italia autorizza il C6O4.

Stabilimento Solvay Specialty Polymers di Spinetta Marengo (AL)

Il Dipartimento per la protezione ambientale del New Jersey porta in tribunale Solvay accusata di violare molteplici leggi ambientali riversando, come in Italia senza soluzione di continuità, da più di vent’anni nel suolo nell’acqua e nell’aria, il PFOA e i suoi ancora più  tossici  sostituti. Nel mentre la Provincia di Alessandria concede autorizzazione AIA addirittura per un nuovo impianto di C6O4 sostituto del Pfoa. Il New Jersey cita in giudizio Solvay perché oppone il segreto industriale alla conoscenza degli effetti tossici dei Pfas su ambiente e salute. Nel mentre per la Provincia di Alessandria i pubblici omissis (cinquantacinque) nella relazione tecnica -anch’essi ad occultare i rischi ambientali e sanitari- non impediscono di rilasciare l’AIA alla Solvay.  

 Nella sua causa, il New Jersey chiede al tribunale di obbligare a Solvay le informazioni riservate per i suoi composti PFAS “sostitutivi”, comprese le identità di tali composti ancora più tossici degli originali, tutte le informazioni relative agli scarichi, alle emissioni di tali composti nell’ambiente, tutte le informazioni sulla salute e la sicurezza, e tutte le informazioni rilevanti per lo sviluppo di metodi analitici e standard in grado di misurare questi composti nell’ambiente.  Gli Usa ritengono per il Pfoa inaccettabile nell’acqua 5,1 parti per trilione (si pensi che in  una piscina olimpionica, una parte per trilione ammonta a quattro granelli di zucchero).

Italia e Usa due mondi diversi? Gli Usa hanno preso prima dell’Italia coscienza che i PFAS sono una ampia famiglia chimica sempre più legata a cancro, danni al fegato e ai reni, malattie tiroidee, colesterolo alto, bassa fertilità, basso peso alla nascita e colite ulcerosa. Infatti i  PFAS sono trovati negli alimenti a causa della contaminazione anche in quantità infinitesimali dovuta all’acqua (non ci sono tipi di filtraggio che tengano) o all’imballaggio, e nel latte materno per i bambini. Purtroppo i Pfas, per le loro caratteristiche di resistenza all’acqua all’olio al calore, sono  utilizzati per fabbricare  vestiti impermeabili e anti macchie, scarpe, mobili e tappeti, pentole antiaderenti, contenitori di cibo in cartone, involucri di cibo di carta, processi di cromatura ecc.

Si tratta di evidenti enormi danni alla sanità mondiale, come di evidenti enormi interessi industriali. Dunque, la multinazionale Solvay tende a spacciare come inoffensivi, meno tossici, i cosiddetti “sostituti del PFOA”: a Spinetta Marengo il C6O4. Invece, Natural Resources Defense Council e Clean Water Action, come peraltro  l’Agenzia europea per le sostanze chimiche, stanno spingendo per il divieto di tutte le sostanze chimiche PFAS tranne che negli usi essenziali, come gli indumenti ignifughi per i vigili del fuoco. Per non fare la fine della criminale ecatombe di morti per amianto.

Amianto e pfas: non esiste un limite minimo di sicurezza. Vanno eliminati.

Prof. Daniele Mandrioli

Smisurata la famiglia delle fibre di Amianto come delle migliaia (4mila?) di Pfas. Non esiste un limite minimo di sicurezza. Esistono gli studi sulla cancerogenicità e sui danni al sistema immunitario dei Pfas. Esistono i negazionisti (al servizio dei profitti) della calamità dei Pfas, come esistevano i negazionisti per l’Amianto. La contaminazione da Pfas è ubiquitaria, la prevenzione è un problema mondiale, i Pfas vanno eliminati in tutto il mondo, come per l’Amianto (purtroppo ancora non messo al bando in tutto il mondo). Da Alessandria capitale del mesotelioma, ne tratta in video (clicca qui) il professor Daniele Mandrioli, Associate Director Cesare Maltoni Cancer Research Center Ramazzini Institute.

Stato di polizia contro la Disobbedienza civile non violenta.

Come ci mostra il video di Extinction Rebellion, se ad esempio si manifesta con flash-mob in piazza contro l’Eni, se otto persone salgono e si incatenano sulle colonne che a Torino dividono Piazza Castello dalla Piazzetta Reale, se accendendo un fumogeno a testa di 40 secondi, il tutto senza recare danni a niente e nessuno, ebbene a  distanza di 2 mesi, quelle persone sono  denunciate per “Accensioni ed esplosioni pericolose” (Art. 703 del codice penale) e per “Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità” (Art. 650 del codice penale), per non essere scesi dalle colonne quando ordinato. Inoltre i manifestanti sono ricoperti di multe. La repressione non è solo rivolta alle manifestazioni di Extinction Rebellion, nel disegno di mettere a tacere ogni forma di dissenso sfiancando chi ha il coraggio di fare qualcosa, anche attraverso forme di protesta non violenta ma di forte impatto visivo ed emotivo.

Conosci, sostieni il Movimento, clicca qui

Dicono: “Guerra al Covid” ma i soldi li usano per le armi.

Cosa si potrebbe fare con i 6 miliardi stanziati dal Governo per  nuove armi? Con i soldi di un carro armato ariete (7 milioni di euro) potremmo riaprire 20 piccoli ospedali. Per una fregata potremmo assumere 1.200  infermieri per 10 anni. Per un blindo centauro (13 milioni): 2.800 borse di studio per studenti fuori sede. Per un elicottero nh-90 (444 milioni): 4.500 ventilatori polmonari. Per un pattugliatore d’altura ppa (427 milioni): ammodernare 410 ospedali. Per un sommergibile u-212 (670 milioni): lo stipendio a 1.000 medici per 10 anni. Per una nave anfibia (1 miliardo e 171 milioni): abolire le tasse universitarie ad un milione di studenti. Per i cacciabombardieri F35 (195milioni) potremmo rimettere a nuovo 380 scuole che cadono a pezzi.

Perciò le campagne Sbilanciamoci e la Rete Italiana Pace e Disarmo chiedono una moratoria per il 2021, anno Covid, sulle spese di investimento in armamenti: da destinare alla sanità e all’istruzione.

Dal 2021 il programma del Pentagono Usa prevede inoltre la costruzione di 500 bombardieri  supersonici nucleari B61-12 al costo di 10miliardi di dollari: ogni bomba costa il doppio di quanto se fosse costruita interamente in oro. L’Italia dovrà accrescere la spesa militare oltre a quelli stanziati dal Governo e tratti dal Recovery Fund? L’Italia, in ossequio al veto USA, violerà  ancor più il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari e il Trattato Onu (neppure firmato dall’Italia) sulla abolizione delle armi nucleari?

Riaccendiamo lo spirito della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

In quella Carta, che è la nostra Costituzione Universale e la bussola dell’umanità, sta scritto che “tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti. Sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. In programma una lezione sui diritti umani e la responsabilità fatta interamente dagli alunni/studenti delle scuole e università italiane: clicca qui. E Conferenza su  “L’impatto della pandemia Covid-19 sui diritti umani”.

Veleni e tumori da Mantova a Monza.

Salviamo il Parco del Mincio

Diffusione dei tumori in un territorio inquinato da decenni, tra discariche, petrolchimico, area portuale, raffineria e impianti chimici. La lunghissima procedura (con battaglie legali) per una inarrivabile bonifica dell’area protetta, il Parco del Mincio, Sito di interesse nazionale. Nel suolo, nel sottosuolo, nella falda: mercurio, idrocarburi, composti organici aromatici e diossine di Seveso nell’inceneritore ecc. E non è finita lì con l’arrivo di nuovi impianti. Clicca qui Maria Cristina Fraddosio.

Salviamo il Parco del Mincio.

A 15 anni dalla liberazione di Venaus, il futuro nella lotta.

Ci sarà ancora Grillo? Chi del governo?

Nell’anniversario dell’8 dicembre, anche quest’anno il Movimento No Tav della Valsusa sarà in piazza: a Chiomonte, Giaglione, Torino e  San Didero e in presidio ai Mulini. In questa situazione di drammatica emergenza sanitaria, affermiamo il No, a cominciare dalla Torino-Lione,  il No alla devastazione ambientale, il No allo Spreco delle risorse economiche pubbliche, e il Sì urgente al loro utilizzo (NextGeneration-EU)  per il benessere collettivo: sostenere le persone in difficoltà economica, potenziare il sistema sanitario pubblico con adeguate strutture e personale, rafforzare il sistema educativo e formativo pubblico, potenziare il servizio di trasporto locale e realizzare una mobilità sostenibile, ricostruire i territori devastati dalle alluvioni, dalle frane e dai terremoti, accelerare la transizione ecologica creatrice di veri posti di lavoro. Clicca qui.