Toscana e Solvay, tumori, Pfas e Commissione Ecomafie.

Il campanello di allarme sulla situazione epidemiologica della fascia costiera livornese, col suo epicentro a Rosignano,  non è più suonato dalla  associazione fondata da Giulio Maccacaro, che a Livorno in passato rappresentò  la storica antagonista di Solvay ma che oggi è stata silenziata da arbitrati legali con la multinazionale belga. E’ infatti muta spettatrice nelle procure di fronte ad una entità oltremodo drammatica di decessi rilevati dal CNR e soprattutto all’interrelazione tra malattie e inquinanti dispersi nell’ambiente dalla Solvay: clicca qui . Eppure è addirittura scattato il  divieto di utilizzo dell’acqua dei pozzi a Rosignano Solvay (clicca qui); mentre la Lega tenta di silenziare Rai 3 Report (clicca qui) ,  dopo il servizio sulla Solvay di Rosignano che ha riacceso i riflettori su una situazione intollerabile dal punto di vista ambientale, giudiziario, sanitario ed economico: clicca qui.  I Cinquestelle replicano con una interrogazione urgente  che reclama la bonifica alla Regione Toscana ma evita di investire  il governo: clicca qui .  Nel mentre però anche l’emergenza PFAS si estende in Toscana: clicca qui ;  come registra la stessa audizione della Commissione Ecomafie: clicca qui .

A Taranto scenderemo in piazza il 26 febbraio, perché le madri e i padri non abbandonano mai i loro figli.

Ci saremmo aspettati che gli impianti pericolosi, inquinanti, economicamente fallimentari,  li avrebbe spenti il Governo per tutelare i bambini di Taranto e invece li stava spegnendo Mittal. Ma il Governo lo ha impedito, costringendo ArcelorMittal a inquinare ancora, a provocare a Taranto un rischio sanitario inaccettabile per migliaia di persone. Clicca qui la Lettera a Giuseppe Conte: “Lei, che è docente di diritto, sa che lo Stato deve incarnare almeno la diligenza del “buon padre di famiglia”. Ma che buon padre di famiglia è quello che espone i suoi figli a un rischio sanitario inaccettabile ? Lei farebbe così con i suoi figli?”.

Solidarietà e adesione alla mobilitazione del popolo curdo.

Manifestazione a Roma il 15 febbraio (corteo da Piazza della Repubblica) non solo a sostegno della resistenza curda in Siria, Turchia, Iraq e Iran, ma allo stesso tempo come opposizione a tutte le guerre, dalla Libia alle tensioni internazionali nei confronti dell’Iran, agli scellerati piani di trasformare i territori palestinesi occupati in dei Banthusan sotto il dominio israeliano e statunitense. Clicca qui Rete Kurdistan Italia.

«Fuori la guerra dalle nostre vite»: appello dei portuali genovesi per il 12 febbraio.

Nei mesi scorsi, una mobilitazione partita dai lavoratori del porto di Genova  ha impedito l’imbarco di materiale bellico diretto in Arabia Saudita e destinato alla guerra in Yemen. Analoghe manifestazioni a sostegno del blocco del traffico di armi si sono tenute in altri porti europei (Le Havre e Marsiglia, ancora prima a Bilbao). I venti di guerra però non si sono fermati come dimostrano benissimo gli sviluppi drammatici legati alle guerre in Siria, al conflitto libico e all’aggressione statunitense in Iraq. Nostro dovere è boicottare la guerra. Il 12 febbraio (la data potrebbe variare) a Genova arriverà una nuova nave carica di armi. Come lavoratori chiameremo tutta la città solidale ad unirsi a noi per bloccare l’ennesimo traffico di morte. Invitiamo tutti e tutte a raccogliere quest’appello(leggilo cliccando qui).

“Tera e Aqua” febbraio-marzo. Grandi navi e PFAS.

Tra i vari servizi: – La cappa nera delle grandi navi, attraccate per giorni coi motori accessi a Ve, Civitavecchia, Livorno, Napoli,Genova, La Spezia, Savona, Cagliari, Palermo e Messina.- Nel 2100 a Venezia il mare più alto di 82 centimetri.- Basta scavi nel canale dei Petroli. – Inaffidabili le prove sui modelli del Mose. Alternative al Mose: rialzi dei fondali e delle insule di Ve, difese locali ecc. – VI, VR, PD: Decenni di veleni al PFAS e 300mila contaminati.  Clicca qui.

Bisogna eliminare i PFAS dal Pianeta come fu fatto per l’insetticida DDT dagli Anni 70.

La contaminazione di esseri viventi e piante sta diventando un’emergenza mondiale. L’Italia ha guadagnato il triste primato del più grande inquinamento del mondo da PFOAClicca qui lo studio internazionale. E invece a Spinetta Marengo (Alessandria) Solvay pretende addirittura l’autorizzazione dalla Provincia per la produzione di C6O4.

All’assemblea Fridays For Future di Alessandria il grido d’allarme dal Veneto.

Mamme No PfasGreenpeace, Legambiente, lanciano un nuovo grido d’allarme per chiedere impegni concreti sul fronte ambientale e  sanitario, clicca qui:  https://www.vicenzareport.it/2020/02/pfas-nuovo-grido-dallarme-in-veneto/

Il PFOA non scompare praticamente mai dall’ambiente e dal nostro organismo,  è utilizzato produzione di polimeri fluorurati usati per realizzate abiti, scarpe, utensili di ogni tipo: clicca qui:  https://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/effetti-bpa-bambine/ .

Il direttore Solvay a Spinetta ammonirà Friday For Future: “La chimica non può non inquinare”.

Leonardo Capogrosso da benestante pensionato vive a Spinetta Marengo a due passi dallo stabilimento che ha diretto per anni, e dunque non mancherà di partecipare all’assemblea indetta il 7 febbraio a Spinetta da Friday For Future. Nell’occasione potrà esporre la sua nota tesi difensiva al processo che lo vedeva imputato per avvelenamento delle falde e per falsificazione dei rilevamenti dell’inquinamento. Capogrosso infatti si dichiara innocente perché “Tutte le aziende chimiche inquinano. Non è possibile  produrre chimica senza inquinare”. Capogrosso, come l’attuale direttore Andrea Diosso, ripeterà che “gli dispiace immensamente per la diffusione dei tumori sopra ogni mediaperò, esame di coscienza a parte, i tribunali dovrebbero assolverlo perché “ non ci sono elementi certi per collegare questi dati con la storia del polo chimico”. Chi non potesse ascoltare Caporosso venerdì 7 a Spinetta, può leggere la sua esemplare intervista: clicca qui.  

Strage di Viareggio: condanne scontate per la prescrizione.

Prescrizione  scattata per i reati di incendio colposo e lesioni personali colpose. Nella notte del 29 giugno 2009, un convoglio di gas propano liquido deragliò all’altezza della stazione di Viareggio, mentre viaggiava a 90 chilometri orari. A causare il disastro fu la frattura di un assile (un fusto di acciaio che collega due ruote sotto a una cisterna). La cisterna si squartò mentre il treno era ancora in corsa provocando la fuoriuscita del gpl. L’incendio esplosivo avvolse le vie accanto alla stazione, uccidendo le persone nelle loro case o mentre erano per strada: 32 le vittime. Clicca qui.

La Valsusa non si ferma mai.

Clicca qui tutte le prossime iniziative di lotta NoTav nella newslettera di Doriella&Renato:  Antifascismo, Mal di Balcani, Friday For Future, Contro la repressione, CAAT, A21, Clima e aggiornamenti. La newlettera è postata anche ogni giovedì su Trancemedia.EU nella sezione Sotto il Moloch: https://www.trancemedia.eu/sotto-il-moloch/