Il 15 novembre ad Alessandria processo a due attivisti per la realizzazione del video documentario “SCHIAVI MAI!” – TESTIMONIANZE DALLA LOTTA dei braccianti alla Lazzaro di Castelnuovo Scrivia. Clicca qui il video.
Mese: Novembre 2018
Marcia per l’acqua in Valle Bormida.
Il Gruppo Facebook “Normativa Inclusione” conta oggi su ben ventimila iscritti.
In quattro anni ha già fornito migliaia di risposte a genitori e insegnanti (continua…)
Ad un mese dalla marcia Perugia-Assisi.
Pregi e difetti nella riflessione di Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento. Clicca qui.
Donazioni e trapianti.
Malgrado le dettagliatissime “Linee guida del Centro Nazionale Trapianti per la valutazione di idoneità del donatore e protocolli specifici” clicca qui, contesta la “Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente”: riceviamo e pubblichiamo: clicca qui.
Cambiamenti climatici, salute, agricoltura e alimentazione.
Dopo il report dell’Intergovernative Panel of Climate Change, clicca qui il documento di ISDE Italia.
Associazione Energia Felice.
Verso la COP24: scienziati e governi su strade diverse. // TAP, quando conviene costruire un gasdotto che nasce obsoleto? // Cambiamenti climatici, Venezia e i polmoni Unesco sono in pericolo. // Cambiamenti climatici, le foglie diventano più spesse // Clicca qui.
Il granello di sabbia. Il mensile per un nuovo modello sociale di Attac Italia.
Premi ambientali dell’Associazione Ambientalista Eugenio Rosmann.
Due bandi di concorso in materia ambientale, uno rivolto alle tesi di laurea di giovani neolaureati e l’altra per pubbliche amministrazioni che si siano distinte in buone pratiche ambientali. Clicca qui.
I Cinquestelle: il Tav è vecchio, costoso e inutile.
Escluso anche lo scambio No alla Torino Lione con il Sì al Terzo Valico e alla Pedemontana. Clicca qui l’intervista a Laura Castelli.
Clicca qui Beppe Grillo: “La borghesia nostalgica in piazza non si vergogna di dare agli altri dell’ignorante”.
L’ammucchiata SìTav a Torino nel nome degli affari e all’insegna dell’ignoranza
Grande offensiva, con i loro giornaloni, dei poteri economici e politici.
Clicca qui Marco Palombi.
Monsu e madamine totalmente incompetenti degli aspetti tecnici e ambientali della Torino-Lione. Clicca qui Marco Travaglio.
Dal Controsservatorio Valsusa: 7 schede che riassumono il No al Tav.
Le 7 schede, curate dalla Commissione tecnica, sono indirizzate a informare correttamente quanti in buona fede sono stati mobilitati per la campagna SiTav. Clicca qui il commento alla crociata fondamentalista a Torino che ha un duplice obiettivo: sbloccare una situazione di stallo per aprire in fretta cantieri e sbarazzarsi nel contempo di un’amministrazione comunale scomoda e considerata un ostacolo da rimuovere al più presto.
SiTav e le prossime iniziative NoTav.
Clicca qui il programma dei prossimi appuntamenti di lotta in Valsusa.
Pensare globalmente, agire localmente: “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro”.
A 40 anni dalla sua scomparsa, l’eredità del pensiero di Giulio Alfredo Maccacaro, partigiano e scienziato, è sempre attuale. Solo uno sciocco quanto presuntuoso potrebbe millantare di detenerne titolarità e denominazione. Infatti, tra le organizzazioni che fanno riferimento ai suoi princìpi, numerose sono state addirittura quelle intitolate al suo nome. Citiamo a memoria. “Coop Epidemiologia e Prevenzione Giulio A. Maccacaro”. “Società per l’epidemiologia e la prevenzione Giulio A. Maccacaro Impresa sociale srl” che edita “Epidemiologia&Prevenzione”.“Dipartimento di Salute Mentale Giulio Maccacaro” di Torino. “Premio Maccacaro” istituito dall’ Associazione Italiana di Epidemiologia. “Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro Onlus” a Castellanza. “Statistica medica, Biometria ed Epidemiologia G.A. Maccacaro” a Milano. “Collettivo Giulio Maccacaro Public Group”. Infine “Medicina democratica”. Nella quale è avvenuta una clamorosa e sofferta scissione: a livello territoriale si stanno costituendo collettivi di “Movimento di lotta per la salute Giulio A. Maccacaro” in continuità storica, culturale, scientifica e ideale con i princìpi originari di Maccacaro, dunque con una precisa “carta di identità” (clicca qui) e con primi precisi riferimenti organizzativi (clicca qui). Come caratteristica peculiare di ciascuno di questi nuclei locali è intesa la piena autonomia di ciascun Movimento territoriale, cioè l’autogoverno dei militanti, il volontariato senza alcun finanziamento né diretto né indiretto. In altre parole: è esclusa qualsiasi forma di struttura nazionale che, come da esperienza, degeneri in gestione personale e accentrata, centro di potere e di interesse economico estraneo ai Movimenti di lotta, insomma in una mutazione genetica che tradisca Maccacaro.
Luigi Mara & Medicina democratica. Luci e ombre di un grande protagonista. Il filo rosso che lega il “sessantotto” alla nascita dell’Associazione di Giulio Alfredo Maccacaro, e passando per la mutazione genetica, fino alla sua scissione.
“”Luigi Mara compare spesso nei miei libri in quanto il nostro sodalizio è durato più di quaranta anni, interrompendosi bruscamente qualche mese prima della sua morte. Della sua vita terrena e postuma, questo taccuino raccoglierà aspetti nel bene ma anche nel male, perciò non li leggerete mai nelle rituali commemorazioni dei cortigiani e degli pseudoaccademici: incapaci di affrontare un confronto-scontro di idee e, nel contempo, di rendersi conto che in questa epoca “web al quadrato” ogni censura è velleitaria.””
Continua la lettura: riproduciamo on line la prima parte del libro.
Chi intende prenotare il libro in forma cartacea deve comunicare a balzamd@gmail.com di aver fatto un bonifico di almeno 10 euro su IBAN IT25R0558410400000000002329, oppure su Paypal lubaja2003@yahoo.it . Tutte le sottoscrizioni saranno, come sempre, interamente devolute alla Ricerca per la cura del mesotelioma.
Il “Collettivo Giulio Maccacaro” festeggia i 10 anni.
Dal 21 gennaio 2009 il “Collettivo Giulio Maccacaro” (clicca qui) è stato creato per “mettere in rete, formando un collettivo virtuale, tutti coloro, operatori della salute e non, che condividono la critica della medicina fatta da Giulio Maccacaro e in particolare dell’asservimento della scienza medica alle logiche del profitto. Tutti coloro che sono per il Servizio sanitario pubblico affinchè il diritto alla salute sia sempre più esteso nello spirito dell’art. 32 della Costituzione, nella consapevolezza che c’è un rapporto stretto tra salute individuale e collettiva, situazione economico sociale ed ambiente di vita e di lavoro in tutto il mondo. Per queste ragioni, la salute si difende soprattutto con la prevenzione, la quale, oggi come ieri, confligge con interessi economici e di potere. Gli operatori sanitari, uscendo dalle logiche corporative e dalla corsa ai profitti in medicina, non possono limitarsi a difendere il Servizio sanitario pubblico, ma devono ricominciare a discutere criticamente del proprio ruolo e del proprio lavoro partecipando attivamente alla vita politica e sociale, schierandosi dalla parte degli ultimi“. Edoardo Turi è l’amministratore del Collettivo, che in 10 anni annovera tra le sue file ben 386 membri, un vero exploit se paragonato ai 181 soci (al 22/9/18) dopo 40 anni di Medicina democratica.
Clicca qui Giorgio Bert “Capovolgere” la facoltà di medicina? L’eredità di Giulio A. Maccacaro”
Il Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro: un modello.
Il Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro è stato l’antesignano di tutte le collettività che si sono ispirate a Maccacaro. Sulla scia dell’articolo 9 dello Statuto dei Diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori, fu costituito da lavoratori e lavoratrici chimici della Montedison di Castellanza (VA) e di altre fabbriche dei diversi settori merceologici, uniti nel rifiuto di scambiare i livelli di rischio con gli aumenti salariali e nell’affermare il diritto alla salute nella dimensione collettiva e prevenzionale. Diventò il modello di ogni aggregazione spontanea e autonoma di gruppi di operai e di popolazione autoorganizzata sul territorio, assieme a tecnici, ricercatori e intellettuali. Il modello di una lotta collettiva per la salute, la sicurezza, l’ambiente salubre, i diritti umani che contestava alla radice non solo come produrre ma anche cosa, per chi e dove produrre.
Il Centro per la Salute Giulio Alfredo Maccacaro si propose di sviluppare metodologie di intervento in fabbrica sui temi della salute, della sicurezza e dell’ambiente, già sperimentate in anni di lavoro, nei molteplici campi della prevenzione dei rischi e delle nocività, della bonifica dei cicli produttivi e dell’ambiente inquinato all’interno come all’esterno dei luoghi di lavoro, con la partecipazione di migliaia di lavoratrici e di lavoratori appartenenti alle piccole, medie e grandi fabbriche italiane nonché a settori dei servizi, dalle banche agli ospedali. Tali metodologie erano fondate sui principi della partecipazione diretta delle lavoratrici e dei lavoratori alle indagini in fabbrica e della popolazione autoorganizzata nel territorio; dell’affermazione della soggettività operaia nella sua accezione più ampia e pregnante sia sul piano culturale che sindacale e tecnico-scientifico; del rifiuto della monetizzazione dei rischi e della nocività nei luoghi di lavoro così come nel territorio; del rifiuto della delega da parte del gruppo operaio di lavorazione omogeneo della propria salute ai tecnici; della non accettazione della cosiddetta neutralità della scienza e della tecnica e della oggettività dei cicli produttivi che da esse derivano; della informazione e formazione permanente, attraverso il corretto rapporto fra gruppo operaio omogeneo e tecnici sugli innumerevoli temi della salute, della sicurezza, dell’ambiente salubre e dei diritti umani.
La strage dell’amianto.
Ci riferiamo questa volta alla “strage dei processi” che, con assoluzioni e prescrizioni, completano la “strage delle vittime del mesotelioma”. Sono recenti le sentenze che prescrivono gli omicidi colposi alla SKF di Torino e quelli a Roma per la Rifiutopoli di Malagrotta. Sono attesi nuovi colpi di spugna per prescrizione ai processi gemelli di primo grado a Torino, Vercelli, Reggio Emilia e Napoli sui morti da amianto all’Eternit. Idem a quello eventuale in Cassazione per i morti all’Olivetti di Ivrea (De Benedetti e Passera furono condannati in primo grado e assolti in appello). Idem per il quarto processo in primo grado per le vittime Pirelli. Eccetera. Processi inutili per le vittime, utili per le parcelle degli avvocati. Clicca qui la lucida analisi giuridica di Marco Travaglio. Vedi anche: “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, terza edizione pagg. 518.
I veleni nell’ailmentazione.
Su segnalazione di Consiglia Salvo (clicca qui)
A Paola Finetti il premio “Bandiera Verde 2018”.
Allevatrice titolare dell’omonima azienda agricola a Volpedo, frazione Cascinetta, vincitrice della 16ma edizione del premio che la Cia nazionale assegna alle aziende che si distinguono in Italia per le loro capacità e per la difesa del territorio e l’ambiente. Clicca qui.
Portare alla luce la violenza sulle donne con disabilità.
Un fenomeno tanto diffuso quanto taciuto (continua…)
Valpolcevera non si risolleverà senza la partecipazione popolare.
Intervista ad Alessandro Marescotti sui fanghi di depurazione da spandere sui terreni agricoli.
Il presidente di Peacelink su Radio Radicale (clicca qui): fanghi contenenti diossina, PCB, toluene, selenio, berillio, cromo e arsenico.
Campagna contro l’incenerimento in tutta Europa.
Raccolta fondi per coprire le spese legali e le trasferte necessarie per il ricorso alla Corte europea di Lussemburgo: clicca qui.
Nasce il Gruppo Unitario per le Foreste Italiane.
Per l’adesione clicca qui.
Un Piano regionale per salvare montagna, boschi e fiumi.
Proposte urgenti di Ecoistituto del Veneto, Mountain Wilderness e Per altre Strade. Clicca qui.
Dissesto idrogeologico: 34 uccisi in un mese.
Il Paese sull’orlo di un precipizio idrogeologico.
Il “Rapporto sul Dissesto idrogeologico 2018”, redatto dall’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (Ispra), così conclude: “L’Italia è un paese ad alto rischio di dissesto idrogeologico. Frane e alluvioni dovrebbero essere la nostra prima preoccupazione: la sicurezza del territorio dovrebbe essere la priorità, per l’economia e per la salvaguardia delle stesse popolazioni e dell’ambiente”. Clicca qui Marco Bersani.
Assolti dopo aver abbattuto le reti e composto sul prato la scritta NO TAV Terzo Valico.
Un centinaio di persone entrarono nelle aree recintate da CoCiv sulla collina del Maglietto in Valverde: 22 denunciati per occupazione e danneggiamento.
Assemblea nazionale a Venaus contro le “grandi opere”.
In preparazione dell’8 dicembre, data storica per il Movimento No Tav e celebrata dal 2010 come la Giornata Internazionale contro le Grandi Opere Inutili e Imposte. Clicca qui.
Idrocarburi Eni in Dora Baltea.
Centinaia di metri cubi sversati, a rischio la falda acquifera. La procura indaga.
Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio.
Manifestazione Sì Tav? Ma lo sanno come stanno le cose?
Aggiornamenti dalla Valsusa.
Assemblea e iniziative NOTAV, Isis e aggiornamenti su NOTAP e Consiglio comunale Torino. Clicca qui.
PFOA. Al Parlamento europeo innalzati i limiti.
L’emendamento del Ppe ha innalzato il limite a 500 nanogrammi al litro e introdotto una distinzione tra i composti incriminati. La rabbia delle “Mamme No Pfas“. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato l’acido perfluoroottanoico (Pfoa) come cancerogeno alcuni anni fa. Nel frattempo, la concentrazione di Pfas nel sangue dei cittadini veneti è salita alle stelle mentre la falda acquifera risulta impossibile da bonificare. Clicca qui
Italia dei veleni. Questi siti industriali aspettano la bonifica.
Sei milioni di cittadini sopportano un rischio di mortalità maggiore del 15% rispetto alle medie regionali. Chi ha inquinato non paga: assolto o prescritto. Il funzionamento della Giustizia in campo ambientale è analizzato in “Ambiente Delitto Perfetto” di Barbara Tartaglione e Lino Balza, prefazione di Giorgio Nebbia, terza edizione pagg. 518.
L’azienda simbolo del PFOA chiude per fallimento.
Miteni chiude dopo le manifestazioni e i cortei delle popolazioni e i sequestri della magistratura. (clicca qui)
I lavoratori della Miteni in sciopero. (clicca qui)
I dati reali sullo stato di salute della popolazione esposta alla contaminazione da Pfas sono peggiori di quelli contenuti nelle relazioni (clicca qui)
Il Movimento 5 Stelle chiede di togliere le indagini sui Pfas alla Procura di Vicenza portandole a Venezia. (clicca qui).