Storia infinita dei delitti consumati nelle aule dei tribunali (clicca qui). La Cassazione ha deciso che il processo Eternit bis sarà “spacchettato” in quattro filoni davanti a quattro magistrature diverse (per le vittime di Cavagnolo, di Casale, di Rubiera e di Bagnoli) e soprattutto che l’imputazione è per omicidio colposo e non volontario. La conseguenza sarà la prescrizione per la maggior parte delle vittime: a centinaia morte prima del 2005. I casi aperti riguarderebbero dunque poche decine di morti. Anche per questo Natale la giustizia italiana fa un ultimo regalo a Stephan Schmidheiny. Il processo Eternit bis aveva preso il via nel maggio 2015: unico imputato Schmidheiny, condannato in appello a Torino a 18 anni di carcere per il reato di disastro ambientale, dichiarato poi prescritto in Cassazione nel novembre 2014. Il magnate svizzero per anni ha continuato consapevolmente a far soldi sulla pelle di migliaia di persone ma secondo la Cassazione non si tratta di omicidi volontari, non c’è nessun disastro ambientale a Casale Monferrato ecc.