1.500 indagati in sei anni e mezzo, al ritmo di uno ogni due giorni. Le misure cautelari trasformate da alternativa in anticamera al carcere. Un’incredibile sequenza di diritti e garanzie violate, di prescrizioni vessatorie imputazioni fantasiose. Ma gli “indiani” No Tav resistono da 27 anni contrapponendo all’alta velocità l’alta felicità.
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