Per le cronache dell’udienza del 3 giugno in Corte d’Assise del Processo Solvay (senza, purtroppo, che nessun testimone sia ancora stato arrestato in aula):
clicca qui Alessandrianews “Le discariche tossiche? Come se non esistessero”
clicca qui Il Piccolo “Solvay sapeva e taceva”
clicca qui La Stampa “Polo chimico, altri duelli sui testimoni questa volta finisce 2-1 per la Procura”
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C’è chi, in poche righe, scrive “ennesima” fuga di gas alla Solvay (addirittura PFIB, tossico e cancerogeno) con lo stesso distacco di chi guarda il cielo e commenta “ennesima” giornata di pioggia. E’ l’assuefazione, malattia professionale dei giornalisti, che si congiunge con il fatalismo dei cittadini. Non tutti, ma troppi. Dunque anche le cose più enormi non fanno notizia. Che la Paglieri
Che la Paglieri producesse borotalchi e profumi con l’acqua al cromo esavalente e altri 21 veleni tossici e cancerogeni. Che la Pederbona conferisse latte al cromo e altri 21 inquinanti alla Centrale del latte di Alessandria e Asti. Che entrambe le aziende non si siano costituite parti civili contro la multinazionale belga. Che venisse trasfuso a ignari pazienti il sangue dei donatori Solvay pieno di PFOA (tossico, cancerogeno, teratogeno). Che le autorità sanitarie abbiano ignorato il nostro allarme. Che vengano ancora oggi chiusi pozzi dell’acquedotto comunale perché l’inquinamento della falda non avrà mai fine senza la bonifica dei terreni in cui sono stati nascosti cromo e altri 21 veleni che percolano. Che i più famosi avvocati d’Italia siano impegnati con qualunque mezzo a difendere Solvay per tali fatti e altri, per “avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica”ecc. Che testimoni al processo mentano tranquillamente al cospetto degli ammalati… e dei morti. Che migliaia di podisti alla stracittadina non alzino barricate bensì sponsorizzino sulle magliette il logo dell’inquinatore. Che tali notizie, insomma, non scandalizzino gli animi e non animino grandi titoli sui giornali come dovrebbero: anche questa è notizia, ma non avrà rilievo.