le iniziative di Medicina Democratica all’Assemblea Nazionale

L’assemblea generale ordinaria dei soci dell’Associazione Medicina Democratica – Onlus ha discusso a Firenze:

  1. bilancio d’esercizio 2012 e deliberazioni conseguenti;
  2. promozione di campagne nazionali di Medicina Democratica con particolare riguardo a iniziative comuni e condivise con i movimenti;
  3. rilancio della iniziativa per ricordare Michelangiolo Bolognini;
  4. valutazione dello stato della rivista “Medicina Democratica”
  5. valutazione sullo stato delle vertenze legali in corso

Promozione di campagne nazionali di Medicina Democratica con particolare riguardo a iniziative comuni e condivise con i movimenti;
Vengono ripresi i temi discussi nella precedente assemblea ordinaria che si ritengono idonei ma attuati solo in parte limitata nel corso dell’anno ed in particolare : – attività di formazione sui temi ambientali e della tutela della salute (università popolari, corsi per lavoratori); – iniziative sullo stato e sugli obiettivi del servizio sanitario nazionale e sulle diverse configurazioni territoriali, tutte convergenti sulla progressiva privatizzazione dei servizi e sulla differenziazione sociale delle prestazioni; – iniziative “dal basso” sotto forma di “sportelli salute” quali forme di contatto diretto con le persone e per meglio indirizzare verso la prevenzione evitando però una forma da “patronato” ma cogliere questi momenti per meglio comprendere cosa vi è da cambiare nella funzione del Servizio sanitario pubblico; – riprendere il tema del superamento delle barriere architettoniche anche sensoriali; – rapporto con i movimenti/comitati che superi il semplice sostegno da parte di MD e coinvolgimento delle realtà della associazioni nelle reti locali; – costituzione di gruppi “nazionali” sui temi di maggiore rilevanza sia per garantire dei referenti a tutti coloro si trovino nella necessità di avere informazioni sia per evitare la dispersione delle iniziative; – selezione tra le iniziative/progetti di interesse una campagna/evento da svolgere a livello nazionale ogni anno; – il tema della sanità mentale, in primis la corretta chiusura degli OPG con un percorso individualizzato di reinserimento nella società.
La discussione prosegue per identificare le cause del mancato sviluppo di tali iniziative e su come attivarle, con particolare riferimento a iniziative in grado di autofinanziare l’associazione quali:
– sottoscrizione straordinaria;
– sportelli salute;
– collaborazioni con Punto Rosso (attività formative);
– consulenze di esperti di MD per realtà ed enti locali contro le nocività;
La discussione verte anche su diverse iniziative possibili e/o in corso al fine di :
– aumentare il contatto con i giovani;
– differenziare l’approccio con l’esterno tenendo conto che le realtà sociali sono diversificate geograficamente, se MD è nata in un contesto operaio, per esempio il centro/sud presenta una struttura sociale differente e tale per cui i temi sociali (sanità, welfare) appaiono più interessanti rispetto a quelli della tutela del lavoro In ogni caso necessita che tutte le iniziative siano rivolte a abbiano come obiettivo l’incremento dei soci in quanto ciò rende possibile sia un aumento delle attività che del finanziamento.
Rilancio della iniziativa per ricordare Michelangiolo Bolognini.
Viene comunicato che, allo stato, la cifra raccolta per la costituzione della borsa di studio in ricordo del socio Michelangiolo Bolognini è attualmente pari a 3.073,00 euro. Da quanto riferito da diversi soci le maggiori difficoltà sembrano legate al “mondo medico” apparentemente meno disponibile. Si concorda che occorre puntare maggiormente e in modo sistematico sulle realtà locali (comitati) che per anni hanno tratto beneficio dalla disponibilità e dalla attività di Michelangiolo a sostegno delle lotte locali. Si provvederà a stilare un elenco di tali realtà e a indirizzare loro una comunicazione dedicata.
Valutazione dello stato della rivista “Medicina Democratica” e discussione su iniziative da promuovere per favorirne la diffusione e allargare la partecipazione redazionale delle sezioni
La comunicazione di Luigi Mara parte dalle motivazioni economiche/fiscali connesse alla cessione dalla Coop alla Onlus per passare alle motivazioni associative di tale scelta (sono peraltro ancora in corso sia il trasferimento della registrazione della testata alla Onlus che l’apertura di un conto corrente postale per rendere più agevole la gestione delle quote associative e delle sottoscrizioni alla Onlus). Sul tema la discussione parte da una valutazione dei costi e dei ricavi (numero di soci previsti) per il 2013 tenuto conto delle uscite preventivabili. Un aspetto da affrontare dovrà essere quello di convincere gli abbonati alla rivista a diventare soci, nel prossimo numero vi sarà una lettera che invita a ciò e ne spiega il senso, si garantirà comunque l’invio della rivista a chi non intende associarsi ma verserà una sottoscrizione. Si passa inoltre ad approfondire la possibilità di affiancare alla rivista cartacea una versione digitale per favorire il contatto mediante la rete con i più giovani. Si ritiene che ciò sia possibile riversando sul sito una maggiore quantità di informazioni e contributi dalle realtà locali nonché di riflessioni di valenza nazionale rimanendo la rivista cartacea il mezzo migliore per un contatto diretto con singoli e realtà esterne alla associazione. In ogni caso dal prossimo numero sarà disponibile il file della rivista da mettere a disposizione e utilizzare per pubblicizzarla anche sulla rete (sito nazionale e blog di MD di Alessandria). Risulta importante che siano fissati degli obiettivi e dei tempi di autofinanziamento su cui far convergere le iniziative locali come una “campagna di quattro mesi” contemporaneamente attivata dalle singole realtà. In ogni caso si ribadisce la importanza di svolgere iniziative ad ogni uscita della rivista e al ruolo fondamentale e più definito delle sezioni. Rimane importante avere un riscontro delle copie effettivamente vendute e l’impegno ai diffusori di farsi carico del pagamento anticipato delle copie ritirate .
Valutazione sullo stato delle vertenze legali in corso e sui modi del coinvolgimento degli associati per future iniziative giudiziarie;
Viene presentato lo stato delle vertenze in corso. Un elenco sommario ove MD è parte civile e attiva nei procedimenti può essere enunciato come segue tenuto conto anche dei diversi grado di giudizio. Apertura prossima del processo Thyssen Krupp in Corte d’Assise ove MD è l’unica parte civile rimasta come pure lo era nelle udienze di appello. E’ in corso il processo per inquinamento ambientale ad Alessandria ai vertici Solvay degli impianti di Spinetta Marengo. Molteplici sono i processi in corso e in fase iniziale per l’esposizione e la malattia per amianto, Franco Tosi/Ansaldo di Legnano, Enel Spa di Trubigo, Pirelli Bicocca di Milano; alla Marina Militare, a Padova; alla Fibronit di Broni; alla ILVA di Taranto. Da ultimo l’esposto-denuncia presentata ad aprile 2013 per lo stato di estremo rischio ambientale dell’area dell’ex stabilimento Materit s.r.l. di Macchia di Ferrandina (MT) Altri processi che hanno al centro la nocività sul lavoro sono quelli di Mantova (Petrolchimico), alla Marlane; alla Fincantieri di Palermo; per infortuni mortali alla Fonderia Anselmi di Castelfranco Veneto. A Brindisi è in corso il processo contro la centrale a carbone Enel per inquinamento ambientale. A metà giugno è inoltre prevista l’udienza in Cassazione per il primo processo per la clinica Santa Rita di Milano mentre è in corso il secondo procedimento (“Santa Rita bis”) davanti alla Corte di Assise. Il 20 maggio è prevista l’udienza finale del processo Teksid (ex Ferriere FIAT), il 3 giugno ci sarà la sentenza ETERNIT d’Appello. Si ribadisce che le attività legali di MD derivano da una precisa scelta di campo a favore dei lavoratori e delle lavoratrici nonché delle popolazioni esposte. MD spesso si trova a dover supplire alla assenza di realtà quali i sindacati o gli enti locali in particolare nelle fasi successive al primo giudizio. L’entità dei processi che si sono cumulati nel tempo determina forti difficoltà sia economiche che di impegno per seguire i procedimenti. In alcuni casi abbiamo dovuto subire delle sconfitte come nel caso dell’Eureco ove la costituzione di parte civile non è stata accettata o nel caso, in parte, della Montefibre di Verbania , segno peraltro di un arretramento culturale da parte di alcuni magistrati sui temi del diritto alla salute, alla sicurezza e all’ambiente salubre. Nella discussione che segue e che conferma l’impostazione vengono segnalate ulteriori situazioni che meritano approfondimenti.
Altre iniziative
Sul punto vengono fornite alcune informazioni e iniziative in corso. Si segnalano i contatti con i lavoratori del San Raffaele di Milano che lottano per la difesa del posto di lavoro e per una sanità pubblica. La iniziativa di presentazione della rivista prevista per il 17 maggio a Torino. Le pressioni nei confronti dell’INAIL per la realizzazione della “Casa di Gabriella” a Firenze nell’ambito del diritto alla qualità della vita delle persone tetraplegiche e per lo sviluppo delle unità spinali. La necessità di mettere in piedi una vertenza nei confronti del ruolo dell’INAIL come ente assicuratore interessato più ai profitti che alla tutela degli infortunati e dei malati per motivi professionali. Si segnala una proposta proveniente dall’Avv. Palmisano per un convegno promosso da MD sui temi della tutela dell’ambiente e degli strumenti normativi attuali e sugli aspetti da migliorare. Il rapporto con la campagna e con l’associazione Sbilanciamoci e la possibilità di sviluppare in tale ambito i temi della salute. A tal fine Antonio Valassina propone di far parte del “panel” delle associazioni collegate con Sbilanciamoci, a tal fine occorre fare un versamento, per l’anno 2013, di 250,00 euro per poter essere inserite ufficialmente. La proposta viene approvata alla unanimità dei presenti. Aurora informa inoltre che il 13 giugno MD partecipa ad un’iniziativa a Roma sulla Sanità indetta da “NO DEBITO” Bruna Bellotti richiede la disponibilità dei soci interessati alla definizione di un questionario dedicato agli studenti universitari per favorire il contatto con loro nonché chiede sostegno per la realizzazione di un convegno sugli psicofarmaci. L’assemblea e soci si dichiarano interessati e disponibili a sostenere tali iniziative.

ad Alessandria parte il processo alla Michelin di Spinetta Marengo

Parallelamente al processo della Solvay, al Tribunale di Alessandria si sta svolgendo un altro importante procedimento: quello che vede coinvolti cinque alti dirigenti dello stabilimento, per i reati di omicidio colposo e lesioni personali gravi; diciotto operai sono deceduti – o comunque malati di tumore – a causa delle sostanze respirate durante la lavorazione delle materie prime.
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Nel ricordo di Matteotti e Falcone

Nel ricordo di Matteotti contro il fascismo che torna. Nel ricordo delle vittime della strage di Capaci contro la mafia che è sempre rimasta.

NEL RICORDO DI MATTEOTTI CONTRO IL FASCISMO CHE TORNA

Si e’ svolto mercoledi’ 22 maggio 2013 a Viterbo presso il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” un incontro di riflessione in memoria di Giacomo Matteotti, nell’anniversario della nascita del martire antifascista il 22 maggio 1885. Nel corso dell’incontro sono stati letti alcuni brani da scritti e discorsi del parlamentare socialista assassinato dai sicari mussoliniani nel 1924.
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“L’uomo che sapeva dare l’esempio” e i nostri compiti oggi Al termine della commemorazione il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ribadito la necessita’ di restare fedeli all’esempio di Matteotti e di proseguirne la lotta contro il sistema dello sfruttamento, contro il regime della corruzione, contro la violenza fascista. Giacomo Matteotti e’ un autentico maestro della nonviolenza in cammino; un inflessibile oppositore della guerra; un socialista antiautoritario; un difensore nitido e intransigente della democrazia integra e progressiva; un suscitatore della consapevolezza e dell’impegno morale, civile, sociale, politico; uno strenuo sostenitore del dovere della verita’. Nel ritratto che di Matteotti scrisse Piero Gobetti all’indomani dell’omicidio e’ rievocata l’opposizione di Matteotti alla guerra, la militanza socialista avversa ad ogni demagogia ed ogni politicantismo, la difesa dei lavoratori delle campagne, l’austerita’ dei costumi, l’opposizione al fascismo: “Egli rimane come l’uomo che sapeva dare l’esempio”. E basta scorrere una qualunque raccolta degli scritti e dei discorsi di Matteotti per cogliere il rigore intellettuale, morale e politico con cui conduceva le sue inchieste e presentava le sue denunce, rischiarava le coscienze, organizzava la lotta. Dalle pagine che ancora una volta oggi abbiamo riletto emerge tutta la chiarezza e la precisione con cui ricostruiva e smascherava le violenze degli agrari, del militarismo e della guerra, degli squadristi assassini, della macchina dello stato asservita a una cricca criminale; emerge tutta l’acutezza e la profondita’ della sua analisi dell’oppressione, mirabilmente descritta ed interpretata e denunciata nelle sue premesse e nei suoi effetti, nei suoi meccanismi e nelle sue complicita’, nella sua ideologia e nelle sue pratiche scellerate; emerge tutta la grandezza del suo appello alla solidarieta’ in difesa della dignita’ umana, alla lotta contro lo sfruttamento e l’oppressione e la violenza, all’impegno per la liberazione dell’umanita’. Scriveva: “Mai come in questo periodo di tempo la legge e’ divenuta una finzione, che non offre piu’ nessuna garanzia per nessuno… Ottanta cittadini italiani sono stati in quest’anno uccisi impunemente dai cittadini che godono il privilegio fascista… Migliaia di cittadini sono stati bastonati, percossi, feriti…”. Scriveva: “Nel nome della Patria si riducono in servitu’ i tre quarti degli Italiani e si lascia che, sotto la etichetta del bene della Nazione, la nuova classe dirigente soddisfaccia interessi personali, sfoghi rancori, vendette o meschine ambizioni. E per trastullare il popolo asservito, si torna a largirgli, come nei tempi corrotti di schiavitu’ politica, lo spettacolo di feste, parate, cortei, gesti retorici…”. Sono parole che non si possono rileggere senza fremere, senza sentirne l’appello anche a noi rivolto, il richiamo ai nostri odierni doveri, alla lotta che ancora e di nuovo oggi e’ da condurre contro il regime della violenza e della corruzione, contro l’eversione dall’alto, contro i poteri criminali, contro il fascismo che torna. Come dicevamo anche nella commemorazione dello scorso anno, “possa il suo rigore morale e politico, la sua limpida onesta’ e intransigenza, illuminarci ancora nella lotta contro la guerra assassina, nella lotta contro i regimi e i poteri criminali, nella lotta per la liberazione dell’umanita’ oppressa e sfruttata, nella lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani”.
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Una breve notizia biobibliografica
Giacomo Matteotti, nato a Fratta Polesine nel 1885, laureato in giurisprudenza, militante socialista, pubblico amministratore, organizzatore dei lavoratori, parlamentare, oppositore fierissimo del fascismo, il 10 giugno 1924 venne sequestrato ed assassinato dai sicari fascisti. Tra le riflessioni e testimonianze in sua memoria particolarmente commovente il saggio commemorativo pubblicato da Piero Gobetti nello stesso 1924, dapprima su “La rivoluzione liberale” poi in opuscolo. In esso leggiamo anche la seguente lapidaria definizione di Matteotti: “Egli rimane come l’uomo che sapeva dare l’esempio”. Opere di Giacomo Matteotti: una raccolta di interventi di Matteotti e’ nel volumetto Reliquie, Dall’Oglio, Milano 1964. Opere su Giacomo Matteotti: cfr. almeno Piero Gobetti, Per Matteotti. Un ritratto, Il Melangolo, Genova 1994; cfr. anche almeno la raccolta documentaria a cura di Giuseppe Rossini, Il delitto Matteotti, Il Mulino, Bologna 1966. Dal sito de “La storia siamo noi” riprendiamo per estratti la seguente breve notizia biografica: “Giacomo Matteotti nasce a Fratta Polesine, in provincia di Rovigo, il 22 maggio del 1885. I Matteotti sono una famiglia benestante. Dopo il liceo, Giacomo si iscrive alla facolta’ di Giurisprudenza dell’Universita’ di Bologna, dove si laurea con una tesi in diritto penale. Le prime testimonianze della sua militanza politica risalgono al 1904, quando inizia a collaborare al periodico socialista di Rovigo ‘La Lotta’. Non sappiamo su quali letture maturi la sua fede politica, ne’ come viva i contrasti interni al partito socialista dei primi anni del secolo. I biografi di Matteotti ci raccontano che dalla fine del 1910 il giovane socialista e’ fra i protagonisti della vita politica e amministrativa di Rovigo, che nel 1912 e’ un fiero avversario della guerra di Libia, e che allo scoppio della prima guerra mondiale si schiera risolutamente per la neutralita’… Quando viene eletto deputato – nelle elezioni del 1919 -, ha notevoli competenze, acquisite attraverso l’esperienza di amministratore locale. Ma e’ con l’opposizione al regime fascista che Matteotti diviene un leader politico di livello nazionale. Come la maggior parte dei suoi compagni di partito, egli vede nel fascismo la reazione della borghesia alle lotte del movimento operaio. Vuole combattere il regime coniugando socialismo e democrazia e rivendicando l’importanza della questione morale. Nell’ottobre del 1921, al congresso socialista di Roma, la spaccatura fra riformisti e massimalisti diventa insanabile. Matteotti si schiera con i riformisti di Turati ed esce dal partito dando vita ad una nuova formazione politica: il Partito socialista unitario… Il 30 maggio del 1924 denuncia alla Camera dei deputati le violenze e i brogli elettorali che hanno portato il partito di Mussolini al 66,3% dei consensi. Nei mesi precedenti ha anche scoperto il giro d’affari che lega il fascismo alla compagnia petrolifera Sinclair Oil, ed e’ pronto a rivelarlo. Si iscrive a parlare alla Camera per la seduta dell’11 giugno, ma il giorno prima e’ rapito e trucidato dai fascisti”. Dalla voce a Matteotti dedicata nella Wikipedia riprendiamo per estratti la seguente notizia bibliografica: a) opere di Giacomo Matteotti: “La recidiva. Saggio di revisione critica con dati statistici, Milano, Fratelli Bocca, 1910; Un anno di dominazione fascista, Roma, Tip. italiana, 1923; edizione inglese: The fascisti exposed. A Year of Fascist Domination, translated by E. W. Dickes, Londra, Indipendent Labour Party Publication Department, 1924; rist. Howard Fertig, 1969; edizione tedesca: Fascismus in Italien. Grundlagen – Aufstieg – Niedergang (con Hanns Erich Kaminski), Berlino, Verlag fur Sozialwissenschaft, 1925; edizione francese: Une annee de domination fasciste, Bruxelles, Maison nationale d’edition, 1924; Il fascismo della prima ora. Pagine estratte dal “Popolo d’Italia”, Roma, Tipografica italiana, 1924; Reliquie, Milano, Corbaccio, 1924; Contro il fascismo, Milano-Roma, Avanti!, 1954; Discorsi parlamentari, 3 voll., Roma, Stabilimenti tipografici Carlo Colombo, 1970; Scritti e discorsi, Milano, Aldo Garzanti, 1974; Scritti e discorsi, Venezia, Marsilio, 1981; Scritti sul fascismo, a cura di S. Caretti, Pisa, Nistri-Lischi, 1983; Giacomo Matteotti 1885-1985. Riformismo e antifascismo. Scritti e discorsi, testimonianze, contributi, Roma, Ediesse, 1985; Lettere a Velia, a cura di S. Caretti, Pisa, Nistri-Lischi, 1986; Sulla scuola, a cura di S. Caretti, Pisa, Nistri-Lischi, 1990; Sul riformismo, a cura di S. Caretti, Pisa, Nistri-Lischi, 1992; Lettere a Giacomo, a cura di S. Caretti, Pisa, Nistri-Lischi, 2000; Scritti giuridici, 2 voll., a cura di S. Caretti, Pisa, Nistri-Lischi, 2003; La questione tributaria, a cura di S. Caretti, Manduria, P. Lacaita, 2006; Scritti economici e finanziari, a cura di S. Caretti, 2 voll., Pisa, Plus, 2009; L’avvento del fascismo, a cura di S. Caretti, Pisa, Plus, 2011; Epistolario: 1904-1924, a cura di S. Caretti, Pisa, Plus, 2012″; b) opere su Giacomo Matteotti: “Luigi Cyaheled, Matteotti e’ vivente, Napoli, Casa Editrice Vedova Ceccoli & Figli, 1924; Giuseppe Rossini (a cura di), Il delitto Matteotti tra il Viminale e l’Aventino, Bologna, Il Mulino, 1968; Antonio G. Casanova, Matteotti. Una vita per il socialismo, Milano, Bompiani, 1974; Ives Bizzi, Da Matteotti a Villamarzana. 30 anni di lotte nel Polesine (1915-1945), Treviso, Giacobino, 1975; Stefano Caretti, Matteotti. Il mito, Pisa, Nistri-Lischi, 1994; Mauro Canali, Il delitto Matteotti. Affarismo e politica nel primo governo Mussolini, Bologna, Il Mulino, 1997; Valentino Zaghi, Giacomo Matteotti, Sommacampagna, Cierre, 2001; Omaggio a Matteotti nell’ottantesimo anniversario della morte (1924-2004), a cura di Matteo Monaco. Roma, Ulisse, 2005; Mauro Canali, Il delitto Matteotti, Bologna, Il Mulino, 2004; Stefano Caretti, Il delitto Matteotti tra storia e memoria, Manduria- Bari-Roma, Lacaita Editore, 2004; Nunzio Dell’Erba, Matteotti: azione politica e pensiero giuridico, in “Patria indipendente”, 28 maggio 2004, a. LIII, nn. 4-5, pp. 21-23; Stanislao G. Pugliese, Fascism, Anti-fascism, and the Resistance in Italy: 1919 to the Present, Rowman & Littlefield, 2004; Enrico Tiozzo, La giacca di Matteotti e il processo Pallavicini. Una rilettura critica del delitto, Roma, Aracne, 2005; Gianpaolo Romanato, Un italiano diverso. Giacomo Matteotti, Milano, Longanesi, 2010; Giovanni Borgognone, Come nasce una dittatura. L’Italia del delitto Matteotti, Bari, Laterza, 2012″.

Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo

NEL RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRAGE DI CAPACI

Si e’ svolto nella mattinata di giovedi’ 23 maggio 2013 a Viterbo presso il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” un incontro in memoria delle vittime della strage di Capaci del 23 maggio 1992. * Nella giornata in cui si fa memoria delle vittime della strage di Capaci – ha detto il responsabile della struttura nonviolenta viterbese – ogni persona di volonta’ buona ed ogni istituzione democratica rinnova un impegno ineludibile: l’impegno a contrastare il potere mafioso. Ma questo impegno richiede limpidezza di comportamenti e rigore di ragionamento; esso non si esplica con la retorica di circostanza e le trovate spettacolari, esso non ammette ambigue alleanze e vili disattenzioni, complici indifferenze e chiassose distrazioni. L’impegno a contrastare il potere mafioso richiede la rottura delle contiguita’ con quanto al potere mafioso e’ funzionale e quanti vi sono collusi; richiede la fine della subalternita’ agli stili di pensiero, ai modelli di condotta e alle concrezioni di potere che col potere mafioso hanno stretto patti, raggiunto accordi sia pur taciti, e con esso hanno affinita’ ideologiche ed omologie di metodo e fini, intrattengono scambi di favori ed intrecci di costumi, occulte o flagranti cointeressenze pratiche. In una parola: la lotta alla mafia richiede la fine dei proclami generici e l’adozione di analisi, scelte, iniziative adeguate e concrete: ovvero la teoria e la pratica che nessuno meglio del Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” di Palermo ha saputo elaborare, proporre, attuare. Nella giornata in cui si fa memoria delle vittime della strage di Capaci questo va detto in primo luogo: che opporsi alla mafia e’ dovere di tutti. Che opporsi alla mafia implica altresi’ opporsi al sistema dello sfruttamento, al regime della corruzione, all’eversione dall’alto, al fascismo che torna. Che opporsi alla mafia implica riconnettersi alla Resistenza antifascista ed al suo frutto migliore: la Costituzione della Repubblica Italiana e il suo progetto di democrazia progressiva. Che opporsi alla mafia significa continuare sempre ed ovunque la lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la difesa della biosfera, per la liberazione dell’umanita’. La nonviolenza, che e’ la lotta di liberazione dell’umanita’ contro tutte le menzogne e le violenze, e’ in cammino. La nonviolenza, che e’ l’antifascismo vivente, che e’ l’antimafia coerente, che e’ l’antibarbarie in azione, convoca alla lotta per un’umanita’ di persone libere ed eguali in diritti. Nel nome e nel ricordo delle vittime della strage di Capaci. Nel nome e nel ricordo di tutte le persone che si sono opposte alla violenza. Nel nome e nel ricordo di tutte le persone che hanno lottato per la dignita’, l’uguaglianza e la liberta’ di tutti gli esseri umani. La mafia puo’ essere sconfitta, quindi deve essere sconfitta. La nonviolenza e’ piu’ forte.

Il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo

Unione Europea: smaltimento definitivo dell’amianto entro il 2028

Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione per una strategia comune per lo smaltimento definitivo dell’amianto, fissando al 2028 la scadenza per il suo completamento.

La risoluzione si articola in una serie di proposte, tra le quali:

  • introduzione di un registro pubblico degli edifici degli Stati membri contenenti amianto;
  • sostegno alle associazioni delle vittime;
  • definizione di una tabella di marcia degli interventi e la garanzia che gli ispettori che operano sul campo siano dotati di attrezzature di protezione adeguate e che gli addetti alla rimozione siano sufficientemente qualificati.
Ecco il commento del relatore al testo: “Le ultime generazioni di lavoratori non sono necessariamente consapevoli dei pericoli che corrono. Perciò sollecitiamo la Commissione a presentare una direttiva specifica che assicuri che il personale addetto alla rimozione riceva una formazione adeguata”. “Molte persone sono convinte che ci siamo definitivamente sbarazzati dell’amianto negli anni novanta, quando sono stati dimostrati i suoi effetti dannosi per la salute umana. Nonostante la messa al bando estesa a tutta l’Europa nel 1999, però, nel nostro continente e nel resto del mondo ci sono ancora milioni di edifici, uffici, navi e tubature che contengono amianto. Sembra incredibile, ma perfino la sede di questo parlamento contiene ancora amianto, che la settimana scorsa ha provocato un po’ di paura. Grazie all’ampia maggioranza che ha sostenuto la mia relazione, abbiamo mandato un forte messaggio alla Commissione europea, che ora deve agire”.
Si profila pertanto la data ultima di presenza dell’amianto negli edifici, già oggi messo al bando ma per il quale non sussiste nessun obbligo concreto di rimozione. Dal 2028 l’amianto sarà fuori legge ed entro tale data dovrà essere necessariamente smaltito.

post scriptum

Pare che il licenziamento del PR non sia in tronco: non è nello stile della multinazionale ( con le eccezioni ma per rappresaglia di Berto e Alessandrini o di Balza e Spinolo peraltro annullato dalla Magistratura). Pare infatti che a Novelli, di fatto esautorato dall’incarico, sia stato dato il tempo strettamente necessario per trovare una collocazione fuori dal Gruppo. Di qui la voce, non smentita, di una assunzione al Comune di Alessandria, in virtù della “comunanza” con la Solvay, già consolidatasi prima con Repetto e poi con Borsi all’Amag. In seno alla Giunta però pare che non tutti siano concordi a considerare l’infelice sponsorizzazione di Solvay alla Stralessandria come un mero incidente di percorso.

Solvay ammette le proprie azioni dolose pur di far fuori la testimone

Qui sotto le cronache dell’udienza 22 maggio di La Stampa, Alessandrianews, Pennatagliente, I cittadini prima di tutto, Radiogold e altri giornali. Di seguito un nostro commento non ripreso da tutti gli organi di informazione.
Scommettiamo? Cento a uno, che la dottoressa Chiara Cataruzza si avvarrà della facoltà di non rispondere, uscendo di fatto dal processo quale testimone pericolosissimo sia per Ausimont che per Solvay apparentemente avversari. A dimostrazione (ennesima) che l’eccezione della Solvay alla sua partecipazione come teste, e tramite il paradosso giuridico di indicarla addirittura come imputata dei capi d’accusa, con tanto di prove, era stata preventivamente preparata con l’Ausimont e Cataruzza. A dimostrazione che Solvay e Ausimont fingono di litigare tra loro, come i ladri di Pisa. Scommettiamo?
Clicca qui La Stampa “Ausimont e Solvay cercano di scalzare il testimone scomodo”.
Clicca qui I cittadini prima di tutto
Clicca qui Radiogold “Polo chimico: Solvay sferra l’attacco”
Clicca qui Alessandrianews “Interrogatorio blindato per la teste chiave dell’accusa ”
Clicca qui Pennatagliente
Clicca qui La Stampa “Avvelenamento doloso. Solvay tira in ballo gli enti: Sapevano dell’acqua ai privati”
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