Con le arringhe dei difensori riprende il processo amianto Eternit di Casale Monferrato, nel quale Medicina democratica è attiva come parte civile. Medicina democratica è stata tra i primi a denunciare la pericolosità dell’amianto, a rivendicarne l’eliminazione e a chiedere -scontrandosi con il sindacato- la chiusura dell’Eternit di Casale Monferrato (Alessandria). In questo articolo su “Territorio e Provincia” degli anni ’80, che ripubblichiamo, si stigmatizzava proprio “l’atteggiamento subalterno delle forze politiche e sindacali al ricatto occupazionale, che aveva impedito ogni iniziativa per bloccare la produzione di morte”. Medicina democratica ammoniva: “Quando si trascura la battaglia per l’ambiente, si finisce sempre per perdere anche l’occupazione insieme alla salute”. In particolare la polemica era rivolta contro i sindacalisti che, ancora nel 1988, osavano affermare (Il Piccolo) che “ le cosiddette morti da amianto sono una partita scandalistica, uno sputare nel piatto dove fino a ieri si è mangiato”. Si parlava dell’autocritica di Bruno Pesce, allora segretario della Camera del Lavoro di Casale, ecc.
L’AMIANTO E LA SUA BANDA ASSASSINA
Articolo pubblicato nelle pagine autogestite dai movimenti ambientalisti, su “Territorio e Provincia” edito dall’amministrazione provinciale di Alessandria. Clicca qui