A dimostrazione del discredito di questo premio, al Cavaliere del lavoro (altrui) Fabrizio Palenzona è stato assegnato il Gran Gagliaudo d’oro. Il premio è stato ritirato dalla moglie ma, dato il suo insignificante valore, non sarà trasferito all’estero. Dove invece, secondo l’inchiesta passata dal tribunale di Milano ad evaporarsi in quello di Alessandria, sono stati trasferiti i miliardi di fondi neri in 11 conti correnti intestati a moglie (appunto), madre e altri famigliari, dopo che è stato inchiodato dalle confessioni dei banchieri Fiorani e Boni ecc.
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Palenzona ricopre talmente tante cariche milionarie che è impossibile ricordarle tutte, e malgrado i guai giudiziari le ha addirittura ampliate, con tanta solidarietà bipartisan centro dx sx, a cominciare dal suo delfino Filippi, successore alla massima poltrona della Provincia. Berlusconi lo baciò addirittura: sembra sull’ombelico, considerate le dimensioni dei due. Clicca qui.
Palenzona è nemico giurato dell’ambiente e della salute (Tav Terzo Valico, inceneritore, nucleare di Bosco Marengo ecc.). Gli è stato perciò, meritatamente, conferito il Premio Attila, premio previsto “ad imperitura memoria dei nostri figli peggiori” e conseguito prima di lui solo da Marcellino Gavio.
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