Il Nucleare Alle Porte Di Alessandria

I tragici avvenimenti nucleari giapponesi ci richiamano ad una riflessione domestica: Bosco Marengo. Qui, alle porte di Alessandria, il governo con la complicità di regione, provincia e comune, tramite un illegittimo decreto contro il quale abbiamo fatto ricorso al Consiglio di Stato, ha autorizzato la Sogin ad allestire un deposito di scorie nucleari. Si tratta poco più di un comunissimo capannone senza sicurezza, assolutamente non in grado di affrontare un terremoto, anzi facile bersaglio di attentati, incidenti, caduta aerei, meteoriti, alluvioni ecc. Il deposito è stato giustificato come “temporaneo”, sine die, a tempo indeterminato. Dunque definitivo, in assenza di un deposito nazionale ultrasicuro per millenni ad accogliere l’eredità delle vecchie centrali: previsto dalla legge ma non in costruzione anzi neppure individuato come localizzazione, se non nelle chiacchiere del governo. I cittadini possono ringraziare i Bresso, Cota, Filippi, Cavallera, Lamborizio, dunque centrosinistra e centrodestra, che hanno scientemente rinviato sine die la bonifica del territorio, e che hanno condannato le future generazioni ad un pericolo immane. Però i cittadini devono anche riflettere che queste responsabilità dei politici sono state favorite dalla scomparsa degli attivisti di Bosco Marengo e del movimento dei Comitati della Fraschetta che anni prima con una partecipazione meravigliosa avevano invece saputo bloccare Fabbricazioni Nucleari (Sogin) e i partiti. La battaglia contro il nucleare, infatti, può essere vinta solo da grandi mobilitazioni di popolo, ancor che accompagnate da necessari strumenti legali. I referendum del 12 giugno perciò ci danno una occasione unica di ripresa dei movimenti alessandrini, che guardano lontano, a Fukushima, ma che si dimenticano di ciò che può avvenire tra le proprie mura domestiche.
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2 Aprile Manifestazioni Di Pace In Tutte Le Città

2 aprile mobilitazione sui territori per la pace, per i sì ai referendum contro il nucleare civile e militare, per l’acqua pubblica.
Per la mobilitazione generale del 2 aprile contro le guerre (Gino Strada, Emergency) piuttosto che una unica piazza a Roma è auspicabile l’impegno capillare nei territori: molto più efficace come partecipazione e visibilità. Mentre già ora si potrebbe programmare una manifestazione nazionale ad Assisi. Organizzando banchetti, volantinaggi, dibattiti, manifestazioni in tutte le città, per il 2 aprile si riuscirà infatti a coniugare la risorgente lotta contro la guerra con la lotta referendaria contro il nucleare militare e civile e per l’acqua pubblica. Sono lotte con forti connessioni culturali e politiche e che accomunano le militanze di migliaia di attivisti, perché intrecciano i nodi del modello di sviluppo e di società, delle risorse energetiche, della difesa del territorio, dei beni e dei luoghi comuni, dei diritti e della democrazia, dell’accoglienza e della solidarietà, della salute e della sicurezza, della pace e della non violenza. 2 aprile per denunciare la loro guerra capitalista contro l’umanità e contro la natura, la guerra per lo sviluppo infinito dei consumi e delle povertà, per la privatizzazione delle risorse e dei diritti comuni.

Referendum Per L’acqua Bene Comune E Contro Il Nucleare

Sabato mattina 26 marzo, in coincidenza con la manifestazione nazionale di Roma, il Centro per la Pace e la Nonviolenza “Rachel Corrie” organizza un punto informativo in Piazza Assunta, Ovada, per sensibilizzare la popolazione sui prossimi referendum per l’acqua bene comune e contro il nucleare.
Clicca qui per leggere il volantino che sarà distribuito e che potrà essere utilizzato per iniziative analoghe.

Tumori fra i lavoratori Michelin.

Cliccando sull’articolo puoi leggere l’aggiornamento di Emma Camagna su La Stampa in merito al processo ai cinque dirigenti Michelin di Spinetta Marengo per “concorso in lesioni e omicidio colposo a seguito di malattia professionale”.
Cliccando nella sezione Argomenti alla voce Michelin: puoi rivedere le fasi precedenti del processo, fino al dossier di Medicina democratica presentato nel 2000 al Convegno di Genova.

E Io Pago

Come non bastasse tutta la propaganda indiretta, Il Piccolo ha avviato una apposita rubrica “A carte scoperte. Il sindaco risponde” nella quale Piercarlo Fabbio… si fa le domande e risponde. Se la canta e se la suona. Ad esempio, mentre il Tanaro continua a esondare e a provocare evacuazioni dimostrando che il vecchio ponte Cittadella non c’entrava niente con l’alluvione del ’94, il sindaco dello spreco, che quel ponte ha abbattuto, si esalta per i miliardi che andrà a spendere per il nuovo lussuoso ponte che, invece, è ormai diventato inutile in quanto sostituito dal ponte Tiziano e che potrebbe essere a sua volta sostituito da un una economica e panoramica passerella ciclopedonale.

Un Finto Piano Di Bonifica

Suscitano allarmate perplessità le decisioni della Conferenza dei servizi composta da Comune, Provincia, Arpa, Asl, Solvay, con la CGIL come uditore. Non può infatti che essere una ulteriore perdita di tempo affidare allo stesso inquinatore Solvay il progetto di bonifica del sito inquinato da cromo esavalente e altri venti veleni tossici e cancerogeni. Solvay infatti non progetterà certo di accollarsi il costo di eliminare, con opportune tecniche e tecnologie, l’enorme quantità di veleni sotterrati dentro e intorno allo stabilimento. Dunque proporrà un finto progetto di bonifica: non per “eliminare” ma per “limitare”, “ridurre”, “diminuire” l’inquinamento, ossia vuole prendere altri sei mesi di tempo, e poi altri sei mesi, e continuare come ha fatto da dieci anni a danno della sicurezza e della salute fuori e dentro la fabbrica. Non a caso Solvay si è dichiarata soddisfatta dell’esito della Conferenza dei Servizi. Speriamo qualcosa in più dal processo, 38 gli imputati, che si aprirà il prossimo 5 aprile.

Migliaia Di Bidoni Tossici

Nello stabilimento ex Montedison di Spinetta Marengo, a fianco degli edifici Solvay in cui gronda sui muri cromo esavalente, già nel 1990 avevamo denunciato, mostrando ben 15 foto, oltre 1.000 fusti di rifiuti tossici occultati. Nell’indifferenza delle sedicenti Istituzioni pubbliche.
Clicca qui l’articolo de Il Piccolo (23 ottobre 1990, quando questo giornale faceva ancora informazione).

“Alternativa o miraggio ?”

Venerdì 11 Marzo
Ovada
Ore 21, Spazio Sligge, Scalinata Sligge
“Circolo duesottolombrello”
Impianti a biomasse: “Alternativa o miraggio ?”
Incontro con:
– Gian Piero Godio: responsabile energia per Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta;
– Lelio Morricone: presidente del Comitato Vivere a Predosa.

Dopo una breve presentazione ed introduzione all’argomento si discuterà di impianti a biomassa e sostenibilità degli stessi, affrontando in particolare il “caso Predosa” anche con riferimento ad altri impianti progettati sul territorio.
Modera e presenta Giacomo Briata, presidente del Circolo di Legambiente Ovadese e Valle Stura “Progetto Ambiente”.

Solvay Demolisce Le Prove Ma Noi Abbiamo Le Fotografie

Il cromo esavalente saliva dai terreni e trasudava dai muri fino ai piani superiori degli stabili, a dimostrazione che Solvay conosceva perfettamente l’esistenza e la pericolosità di questo micidiale cancerogeno che ha inquinato le falde acquifere superficiali e profonde della fraschetta.
Addirittura nel 2006 un lavoratore aveva denunciato il fenomeno obbligando gli enti a un ispezione dei tre edifici interessati, che rappresentano appunto una delle prove della colpevolezza dell’Azienda.
Uno dei tre, e precisamente il Laboratorio Igiene Industriale, è stato in questi giorni demolito in fretta e furia. Ovviamente senza bonificare il sottosuolo.
Rappresentando esso una prova eclatante al processo in corso contro 38 imputati per avvelenamento doloso e mancata bonifica, ci chiediamo se l’autorità giudiziaria è stata informata dell’abbattimento e se ne ha dato l’autorizzazione.
Restano le prove testimoniali anche dei lavoratori che hanno operato per anni negli ambienti a rischio, nonché le prove fotografiche che qui forniamo insieme ai video dello scandalo sollevato dalle Iene e da Rai Tre Piemonte (clicca qui), nonché ad alcuni allarmanti articoli di giornali (clicca qui).
Forniamo alla Procura della Repubblica il dvd della suddetta documentazione.
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Avanti Con Iniziative Unitarie

“sì ai referendum per l’acqua pubblica e contro il nucleare”
Abbiamo organizzato due assemblee nazionali, a Cremona e a Firenze. Non era stata accolta la nostra proposta iniziale di costituire un Comitato referendario nazionale unico per i sì ai 3 referendum acqua e nucleare, né di fare una Campagna nazionale referendaria unica. Anzi, nel frattempo, oltre al “Comitato referendario 2 sì per l’acqua bene comune”, si erano costituite ben tre organizzazioni nazionali sul referendum antinucleare. Questa inconciliata divisione, a livello nazionale, è un fatto negativo ma non ci ha smontato. Perciò avevamo in alternativa proposto di dare vita, sui territori, a campagne unitarie (volantini, banchetti, assemblee ecc.) che comprendano i temi dell’energia e dell’acqua: 3 sì referendari per la difesa dei beni comuni, per un modello alternativo di società. Anzi ci siamo impegnati a farle, anzi abbiamo cominciato a farle (Piemonte, Marche, Sicilia, Liguria ecc.).
Ebbene, proprio grazie a questa pressione dal basso prodotta dai Comitati del Coordinamento, tutte le organizzazioni nazionali (con le quali avevamo promosso contatti) si sono espresse favorevolmente per avviare, là dove concordate, iniziative territoriali acqua-nucleare tramite coordinamenti locali e anche regionali. Dunque volantini, banchetti, assemblee ecc. unitari! Avanti! Siamo in netto ritardo!
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