L’Intervento di Medicina Democratica al Convegno sull’Acqua

“ Dal Bormida al Delta del Po: Pfoa nell’acqua e nel sangue. Attacco micidiale alla biodiversità e alla salute tra allarmi e silenzi”
È il titolo della relazione svolta da Medicina democratica presso l’Auditorium del Liceo Scientifico Leibniz al Convegno di Bormio
“LA MONTAGNA GARANTISCE IL DIRITTO ALL’ACQUA A TUTTI I POPOLI: DIFENDIAMOLA”.
Chi volesse, cliccando qui, può leggere la relazione.
Cliccando qui potrete leggere l’intervento di Luigi Casanova

Comitato Scientifico Comissione Europea: “Dai Rubinetti Rischi per Neonati e Ragazzi”

“Sostanze tossiche 5 volte superiori al lecito”
Un comitato scientifico incaricato dalla Commissione europea lancia l’allarme sulla qualità delle acque potabili italiane. Nelle tubazioni elementi tollerati ( ? ) dagli adulti ma pericolosi per i bambini e i giovani nell’età dello sviluppo. Leggi qui.
Sono anni che il Forum dei Movimenti per l’Acqua e Medicina Democratica lanciano questo allarme e denunciano la folle politica delle “deroghe” ai limiti dei tossici presenti nell’acqua SENZA che vengano fatti gli investimenti dovuti per eliminarle e SENZA che i cittadini vengano informati, come prevede la stessa Legge che concede la possibilità di ottenere queste famigerate “deroghe”. Pensiamo al cromo esavalente e al PFOA:
Un motivo in più perchè l’acqua ritorni pubblica e sotto il controllo dei cittadini; una forte argomentazione da offrire ai cittadini per invitarli a firmare e far firmare per il Referendum.

Una Condotta Malvagia Priva dell’Umana Pietà

Si è conclusa la requisitoria dei pubblici ministeri contro gli imputati al processo della ex Clinica Santa Rita di Milano, dove i pazienti venivano sistematicamente sottoposti a interventi chirurgici ingiustificati, inutili e invalidanti per ottenere il massimo dei finanziamenti pubblici. Al processo Medicina democratica è attiva come parte civile. Sono state avanzate le seguenti richieste di pena: 21 anni per il primario chirurgo toracico Pier Paolo Brega Massone, 14 anni di reclusione per Pier Paolo Presicci, 8 anni per Marco Pensara, pene fra i 2 e 3 anni per gli altri imputati. Nessuna attenuante generica concessa.

L’impianto accusatorio inizialmente ipotizzato e’ stato confermato: truffa e falso; lesioni con l’aggravante della crudeltà, ovvero ” una condotta malvagia priva dell’umana pietà'”. Macellai della sanità privata, che della salute fa una merce, e la sfrutta senza scrupoli.

Soddisfazione di Medicina Democratica al Processo Amianto in cui era Parte Civile

Dopo 5 anni si è concluso a Palermo il processo Fincantieri con la condanna (23 anni complessivi di carcere, oltre ai risarcimenti) dei tre dirigenti del colosso navale per omicidio colposo plurimo a danno di 37 operai morti per asbestosi e mesotelioma pleurico da fibre di amianto usate per la coibentazione delle imbarcazioni.
Concluso il primo storico processo, altri due processi sono già in fase dibattimentale e per altri due si stanno concludendo le indagini.

Tar, Governo, Cavallera, Bresso, Filippi, Lamborizio, Condannano Intere Generazioni al Deposito Nucleare di Bosco Marengo

Il Tar del Piemonte dà ragione a Governo/Sogin, legalizza la finta disattivazione dell’impianto e autorizza il deposito nucleare a Bosco Marengo (Alessandria). La sentenza del Tar scandalizza, è sbagliata e sul piano giuridico merita il ricorso al Consiglio di Stato (ma non abbiamo i soldi). Merita anche una riflessione nel movimento antinuclearista italiano. Per il quale si tratta di una nefasta sconfitta che crea un precedente valido per tutti gli ex siti nucleari: da oggi destinati ad essere depositi di se stessi. Dunque via libera al rilancio del piano nucleare del governo non vincolato, grazie al Tar, a risolvere il problema principale: quello delle scorie in un deposito sicuro per millenni. Di questa sua vittoria, il governo deve ringraziare non solo il Tar ma anche la Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria e il Comune di Bosco Marengo che l’hanno spalleggiato con l’assenso e perfino con avvocati al Tar e, prima ancora, al tiramolla del Consiglio di Stato. I cittadini possono ringraziare i Bresso, Filippi, Cavallera, Lamborizio, dunque centrosinistra e centrodestra, che hanno scientemente rinviato sine die la bonifica del territorio, che hanno condannato le future generazioni ad un deposito nucleare “provvisorio” “a tempo indeterminato”, cioè definitivo bersaglio di incidenti, attentati, aerei, terremoti, meteoriti ecc.
La sentenza merita una riflessione del movimento antinuclearista che ha sottovalutato il ricorso per Bosco Marengo. Non si è potuto e non si potrà vincere la battaglia contro il nucleare affidandosi a strumenti legali piuttosto che a grandi mobilitazioni di popolo. Per Bosco Marengo, Davide ha sfidato Golia sul piano dei ricorsi amministrativi, e anche con esposti penali, come era giusto e doveroso tentare e grazie ad una fantastica sottoscrizione popolare (in particolare, un grazie a Beppe Grillo), ma la sconfitta era ancor prima già avvenuta sul campo: con la scomparsa degli attivisti di Bosco Marengo e del movimento dei comitati della Fraschetta che anni prima con una mobilitazione meravigliosa avevano bloccato Fabbricazioni Nucleari (Sogin) e i politici. Questa sentenza serva da monito al movimento antinuclearista in Italia, che sta marciando sparpagliato, senza coordinamento e strumentazioni, con sponde politiche deboli, pericolosamente impreparato ad affrontare lo scontro referendario.

Chernobyl Day: Non Dimenticare Per Non Rivivere

Lunedì 26 aprile, in occasione del Chernobyl Day, il Movimento per
l´ alternativa al Nucleare, con l´adesione della RSU del Politecnico,
organizza un dibattito al Politecnico di Torino alle ore 18.30, con
proiezione di video significativi ed inediti.
Chernobyl Day: non dimenticare per non rivivere (scarica il volantino).
Interverranno:
Luigi Sertorio (docente di Ecofisica all´Università di Torino) Futuro
Sì,Nucleare No : scelte, spese, responsabilità
Pier Luigi Cazzola (Medicina Democratica Torino) Bielorussia 2010:
epidemiologia delle basse dosi
Ernesto Scalco e Sara Mela (Progetto “Chernobyl” Caselle Torinese)
Cooperazione Italia-Bielorussia: Accoglienza dei bambini di Chernobyl
Umberto Lorini (Legambiente Saluggia)
Saluggia e le sue scorie nucleari
Il dibattito sarà trasmesso in streaming sul web. Si effettuerà un
collegamento via Internet con gli eventi contemporanei in altre città
italiane.
Promotori e primi aderenti al Movimento per l´alternativa al Nucleare
Ass Voglia di futuro – Torino -Medicina Democratica sezione di Torino
-Centro Studi Sereno Regis – Ecoistituto del Piemonte “Pasquale
Cavaliere” -Forum Ambientalista del Piemonte – PRC Regionale Piemonte
– Sinistra Critica – PBC Per il Bene Comune – Rete Nazionale
Antinucleare RNA -Commissione Ambiente PRC Torino – Associazione “il
Girasole” -Coordinamento-Comitato NoTangEst – Generazione Cursi –
Associazione Magna Charta – Delegazione Piemontese del Comitato
Nazionale del Paesaggio – Pro Natura Torino – Gruppo 9 Agosto
(Lecce)-
Rdb Torino -Legambiente Napoli Centro Antico – Legambiente
volontariato Ecopolis Torino -No Tav Torino

Se vuoi sapere di più sul Chernobyl Day 2010 e su tutto il resto clicca qui

PFOA: Limite di Esposizione Professionale

Su Il Piccolo del 2 Aprile il giornalista Enrico Sozzetti ha dato notizia dell’esito della Conferenza dei Servizi (composta da Comune, Provincia, Asl Alessandria e Arpa) per la valutazione dell’analisi di rischio ambientale relativa al sito industriale della Solvay Solexis di Spinetta Marengo.
Il presunto scopo della Conferenza è un attento studio del grado di contaminazione del sito e dei conseguenti rischi per la salute umana e per l’ambiente circostante.
Ci chiediamo innanzitutto che attendibilità possano avere le valutazioni degli enti che vi partecipano.
Infatti questi avrebbero dovuto vegliare sulla salute pubblica da molto tempo.
Se così fosse stato, oggi, non ci troveremmo a dover affrontare questo disastro ambientale.
Il PFOA, per esempio, è una parola che gli enti, prima delle denunce di Medicina Democratica e dei servizi della trasmissione delle IENE, non avevano mai pronunciato.
Abbiamo ricevuto alcune mail anonime di persone che si dichiarano dipendenti Solvay con richieste di spiegazioni riguardo all’esistenza o meno di un limite di esposizione professionale (TLV) per il PFOA.
La preoccupazione dei dipendenti nasce dal fatto che l’azienda non effettuerebbe alcun monitoraggio ambientale per questa sostanza.
Il PFOA utilizzato dalla Solvay è il Perfluoro ottanoato di ammonio per il quale esiste un limite di esposizione che è pari a 0,01 mg/m3 (0,01 µg/l o 0,01 ppb).
Il limite è presente nell’ Elenco dei TLV della ACGIH pubblicato in Italia dal “Giornale degli Igienisti Industriali”, gennaio 2001, edito dall’AIDII (Associazione Italiana degli Igienisti Industriali).
La stessa Federchimica ne dà notizia in una sua pubblicazione del 2003 (clicca qui).

Dall’Emilia Romagna si Attiveranno Affinché la Solvay Solexis Venga Messa in Condizione di Cessare lo Scarico di PFOA nel Fiume

Estense.com: Parte il controllo dell’acido nel Po

Non è previsto dalla legge italiana, ma ora Ato e Asl chiederanno ad Hera di organizzare il controllo del Pfoa (acido perfluoroottanoico) con periodicità mensile, per monitorare il pericoloso inquinante, certamente presente in alta concentrazione nelle acque del Po (non c’è al momento una analisi recente dell’acqua grezza). E’ quanto emerso oggi nella commissione consigliare presieduta dal prof. Durante, cui hanno partecipato i tecnici di Ato e Asl.

Il problema dunque esiste. L’allerta lanciata da Progetto per Ferrara sui rischi potenziali per la salute dei ferraresi, aveva origine dal fatto che la presenza del Pfoa nelle acque del Po non è casuale. La Solvay di Spinetta Marengo lo scarica regolarmente nel Bormida, le cui acque finiscono nel Tanaro e poi nel Po. E Ferrara attinge l’acqua da potabilizzare, per circa il 70%, proprio dalle acque superficiali del fiume. Questo è il motivo per il quale Ppf ha ripetutamente richiesto, per un mese, il dato di concentrazione dell’inquinante nell’acqua potabile.
Purtroppo nè Hera nè altri avevano mai controllato la presenza di Pfoa.
Oggi il dr. Buriani dell’Asl ha portato in commissione l’analisi di un campione prelevato il 2 aprile, commissionata all’Istituto Mario Negri di Milano, che certifica in 14,5 nanogrammi/litro (il limite più basso in Germania di Pfoa e Pfos è pari a 100 ng/litro) la concentrazione dell’inquinante nell’acqua potabile. Il dato confortante va, a nostro parere, confermato subito da altri campioni, allo scopo di ridurre al minimo l’incertezza di misura (un’analisi costa 500 euro, non una fortuna). Esso inoltre va affiancato da analoghe analisi dell’acqua grezza del Po, dove, secondo l’ing. Graldi, sono attese concentrazioni da 10 a 100 volte superiori.
Si ricorda che il Pfoa è tossico, mutageno, cancerogeno, teratogeno, se respirato o bevuto o mangiato col pesce e nella catena alimentare.
L’Ato definirà dunque con Hera le modalità di controllo periodico, della gestione dei filtri a carbone, dai quali dipende l’abbattimento del Pfoa, nonchè l’accertamento della curva di efficacia di detti filtri. Il dr. Buriani dell’Asl ha suggerito di allargare il monitoraggio ad altre matrici oltre all’acqua, agli alimenti umani e ad altri contaminanti simili al Pfoa. Gli enti locali si attiveranno (stando a quanto dichiarato dall’assessora Sapigni) nei confronti degli enti piemontesi (regione ed Arpa Piemonte, Provincia ed Asl di Alessandria, Comune di Spinetta Marengo), affinchè l’azienda, ivi situata, venga messa in condizione di cessare lo scarico libero di Pfoa nel fiume.
Ppf esprime soddisfazione per l’esito dell’iniziativa politica intrapresa (il cui merito è stato riconosciuto anche dal presidente del consiglio Colaiacovo) ed appoggerà tutti i provvedimenti che l’amministrazione intenderà assumere per mettere sotto controllo il problema.

Valentino Tavolazzi, consigliere comunale Ppf

La Montagna Garantisce il Diritto all’Acqua a Tutti i Popoli: Difendiamola

Alta Valtellina 20, 21,22, 23 e 24 aprile 2010
Seminari, eventi, convegni e attività per discutere e condividere alcune prospettive “sostenibili” in territorio alpino.
Un mondo diverso è possibile. L’acqua è un bene che deve essere gestito e controllato dai cittadini.
PROGRAMMA: (per il programma completo: clicca qui)

* Sabato 24 aprile
presso l’Auditorium del Liceo Scientifico G.W. Leibniz di Bormio
Convegno sull’ACQUA- LA MONTAGNA GARANTISCE IL DIRITTO ALL’ACQUA A TUTTI I POPOLI: DIFENDIAMOLA
ore 9.30 – saluti dell’ Avv. PIERPAOLO CORRADINI Vice Presidente Provincia di Sondrio
ore 9.40– introduzione OSCAR DEL BARBA Presidente CIPRA Italia
Relatori:
ore 9.55 – PAOLO CARSETTI Segreteria Forum Italiano dei Movimenti per L’ACQUA
ore 10.15 – CARLO BRAMBILLA Vice Presidente Commissione Centrale CAI-TAM
ore 10,35 – ANTONELLO PROVENZALE Primo Ricercatore Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, CNR U.O.S. di Torino: “Impatti del cambiamento climatico sull’ambiente”
ore 10.55 – coffee break
ore 11.10 – ANGELO TARTAGLIA Prof. Politecnico di Torino: “Energie rinnovabili”
ore 11.30 – ALBERTO LUCARELLI Prof. Diritto Pubblico presso l’Università Federico II di Napoli
ore 11.50 – MARIO BASSANI Avvocato, Professore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano facoltà di Scienze Politiche, già Presidente della Provincia di Milano: “Possibilità e prospettive della gestione delle risorse idriche affidata a Società a partecipazione pubblica”.
ore 12.10 – LINO BALZA Responsabile regionale “Medicina Democratica” Piemonte “Dal Bormida al Delta del Po: Pfoa nell’acqua e nel sangue. Attacco micidiale alla biodiversità e alla salute tra allarmi e silenzi”
ore 12.30 – pausa pranzo
ore 14.45 – CRISTINA COLETTO Associazione Yaku: “Dalle Ande alle Alpi: culture in difesa dell’acqua”
ore 15.05 – GIUSEPPE SONGINI autore di “Acque misteriose”, sullo sfruttamento idroelettrico in provincia di Sondrio
ore 15.25 – VALTER BONAN Comitato DOLOMITI BELLUNESI
ore 15.45– LUIGI CASANOVA Vicepresidente CIPRA Italia “L’acqua e i cambiamenti climatici nelle Alpi”
Moderatori: ADRIANO LICINI e MICHELA ZUCCA

Bucky Bailey Nato con Gravi Malformazioni. La Madre Lavorava a Contatto con il PFOA.

Nel 2005 la Dupont ha sborsato oltre 100 milioni di dollari agli abitanti della West Virginia e dell’Ohio che le avevano intentato causa dopo aver trovato residui di questo acido nell’impianto idrico dell’acqua potabile, in modo da chiudere la controversia legale.
Bucky Bailey, uno dei querelanti, è nato con una sola narice e una faccia deforme. Sua madre rimase incinta mentre lavorava nello stabilimento della DuPont.

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Già all’epoca della controversia legale uno studio sulle migliaia di persone che vivevano in quella zona, aveva messo in evidenza la correlazione tra l’esposizione al Pfoa (C8), la nascita di neonati con gravi malformazioni e l’indebolimento del sistema immunitario.
Dal monitoraggio del sangue dei 67.000 residenti la cui acqua era contaminata da Pfoa, è emerso che:
Su 1.000 bambini, nati nei cinque anni precedenti all’indagine, 74 presentavano difetti alla nascita e 12 di questi erano nati da madri con livelli elevati di C8 nel sangue.
Le persone con alte concentrazioni di Pfoa avevano un livello delle immunoglobuline nel sangue ridotto del 3-5%. Le immunoglobuline sono proteine che accrescono il sistema immunitario.
Esisterebbe una correlazione tra gli alti livelli di C8 e fenomeni di ipertensione.

La concentrazione media di PFOA riscontrata nel sangue dei residenti era pari a un valore compreso tra 298 e 369 ppb.
Alcuni lavoratori della Solvay Solexis di Spinetta Marengo hanno concentrazioni di 30.000 µg/l (ppb).
Quale sarà la media degli abitanti di Spinetta e di Alessandria?
Oggi, tutte le nuove sostanze chimiche artificiali devono essere sottoposte a rigorosi test per essere commercializzate in Europa. Ma il PFOA è una delle circa 100.000 sostanze chimiche che hanno evitato il test, perché sono state prodotte prima del 1981.
(fonte: The Columbus Dispatch e BBC News Online)

Rifiuti Urbani. Rimborsi Iva Secondo Codacons

Chi ha pagato l’Iva sui rifiuti, pari al 10% del totale, può chiederne il rimborso per gli ultimi 10 anni (vedi sito Codacons). L’Iva non può essere pagata su una tassa e lo smaltimento rifiuti è considerato tale. Il costo dello smaltimento rifiuti dovrebbe tendere a zero con politiche di riciclo e di diminuzione degli imballaggi. Per ora risparmiamo il 10%.
La Cassazione ha stabilito che la tassa dei rifiuti è di fatto una tassa e non una tariffa; di conseguenza hanno applicato l’iva su un importo dove non doveva essere applicata in quanto appunto “tassa”. Pertanto tutti gli utenti hanno diritto al rimborso del 10% dei 10 anni retroattivi, inoltre controllando sul sito “federconsumatori” si evince che chi richiede il rimborso (che come al solito arriverà, lentamente, ma arriverà) bloccherà di fatto l’iva sulle prossime fatture. Chi non lo fa si troverà a continuare a pagare tutto come prima perché, come capita solo in Italia, gente come anziani o fasce inferiori che non sanno i loro diritti non ne usufruiscono “in automatico”, ma solo se se ne accorgono e fanno richiesta. Pertanto vi invitiamo ad inviare un’email all’indirizzo ivarifiuti@codacons.it
riceverete così tutte le istruzioni per chiedere il rimborso dell’Iva.
Potrete anche recarvi presso uno degli sportelli della Federconsumatori dislocati su tutto il territorio nazionale (in Alessandria lo sportello si trova in Via Faà di Bruno 37), dove potrete compilare gli appositi moduli e dove riceverete tutta l’assistenza necessaria.

La Solvay di Rosignano una Realtà Economica Marginale e Controproducente per l’Ambiente e la Popolazione

Maurizio Marchi, referente di Medicina Democratica a Livorno, ci ha segnalato che da qualche mese è consultabile il Rapporto redatto dall’Università di Pisa sulla Solvay di Rosignano
 (http://www-dse.ec.unipi.it/persone/docenti/luzzati/rosignano/rosignano.htm).

Il Rapporto, nonostante avesse come scopo dichiarato quello di tracciare un quadro organico capace di garantire una coesistenza duratura dell’azienda con il territorio, ha visto la scarsa collaborazione della multinazionale belga.
Addirittura pare che l’Azienda abbia diffidato gli autori a divulgare i dati forniti dall’Osservatorio dell’Accordo di Programma Solvay ritardando, così, la pubblicazione del documento.
La Relazione approfondisce molte questioni del rapporto tra uso delle risorse naturali del territorio ed impatto ambientale da una parte, e valore aggiunto ed occupazione apportati dall’altra.
Ne risultano conclusioni sorprendenti: il contributo al valore aggiunto complessivo che ricade sul territorio è del 1-2 % dell’intero valore aggiunto di tutte le attività presenti sul territorio stesso. Mentre il contributo all’occupazione complessiva è del 2-4%.
Percentuali molto modeste, che fanno della Solvay una realtà economica marginale e tendenzialmente controproducente specie se si rapportano i modesti risultati economici al prelievo di risorse, all’impatto ambientale e all’esposizione della popolazione all’alto rischio di incidente rilevante.
Prendendo spunto da questo studio si possono fare alcune considerazioni sulla Solvay Solexis di Spinetta Marengo.
Il contributo all’occupazione è di circa 0,9%.
Un dato ottimistico che si ottiene partendo dal presupposto che i dipendenti, poco più di 800 (vedi Il Piccolo del 18 dicembre 2009), siano tutti residenti nel comune di Alessandria (circa 94.200 abitanti) e non anche in altri comuni.
Un discorso diametralmente opposto può essere fatto in merito all’impatto ambientale e all’esposizione della popolazione all’alto rischio di incidente rilevante.
Sarebbe interessante che qualche Università conducesse sulla Solvay di Spinetta Marengo uno studio analogo a quello condotto sulla Solvay di Rosignano.
L’Ateneo non dovrebbe avere alcuna relazione con la multinazionale belga altrimenti i dati ottenuti non avrebbero alcun valore proprio come per il “Progetto L.IN.F.A.” la cui inattendibilità è stata dimostrata dagli eventi che si sono succeduti dal maggio 2008.

Movimento Stop al Consumo di Territorio il 17 Aprile a Torino

Il Movimento per lo Stop al Consumo di Territorio e il Comitato non grattiamo il cielo di Torino organizzano:
PAESAGGIO BENE COMUNE
Incontro nazionale per la difesa delle città e del territorio dall’aggressione del cemento e dei grattacieli, per la riqualificazione dei paesaggi urbani e rurali, per gli spazi pubblici e le aree verdi
Sabato 17 aprile, h. 9.00-13.30
Palazzo della Provincia di Torino, corso Inghilterra, 7- Torino
Relatori:
Alberto Asor Rosa, presidente Comitati spontanei per il paesaggio della Toscana, Il paesaggio come diritto costituzionale
Edoardo Salzano, urbanista città pubblica e città privata
Vezio De Lucia, urbanista
Censimento delle potenzialità e consumo del territorio: il caso della Provincia di Caserta
Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano
L’esperienza del primo comune italiano a consumo zero di territorio

Altri interventi programmati:
Carla Carlini (Savona) Flavia Bianchi (Lega Ambiente), Roberto Gnavi, Maria Teresa Roli, (Italia Nostra), Alessandro Mortarino (Movimento per lo Stop al Consumo di Territorio), Emilio Soave (Pronatura), Nico Miletto (Comitati cittadini Torino) Giorgio Faraggiana, Elisabetta Forni, Paolo Hutter (Comitato non grattiamo il cielo di Torino).

La Pace non ha Bisogno di Stampelle

Quinta Giornata Internazionale per la sensibilizzazione sul problema delle mine e sostegno alla Mine Action indetta dalle Nazioni Unite (4 aprile 2010).
La Campagna Italiana contro le mine celebra oggi la Giornata Internazionale sul problema delle mine giunta alla sua quinta edizione richiamando l’attenzione su diritti di tutte le persone con disabilità, siano esse vittime di mine antipersona, di bombe cluster e di ordigni inesplosi in generale, sia di tutte quelle persone colpite da disabilità per motivi diversi dall’incontro con un ordigno inesploso. Tutte queste persone sono accomunate dalla difficoltà dell’integrazione e vittime di pregiudizi.
Ancora oggi ci sono circa 70 paesi inquinati da mine e ordigni inesplosi in cui le popolazioni vivono sotto la costante minaccia di un incidente in cui perdere un arto, entrambi, o la vista e sperimentare così la condizione di disabilità.
Dall’entrata in vigore del trattato di Ottawa (che oggi conta 156 Stati parte) sono state distrutte 44 milioni di mine contenute negli arsenali, molte zone sono state sminate e le terre restituite ad un uso produttivo. Ma c’è ancora molto da fare per raggiungere l’obiettivo di un mondo libero dalle mine ed in cui tutti abbiano garantita l’accessibilità a servizi ed alle opportunità.
Un Flash Mob: la pace non ha bisogno di stampelle, si svolgerà a Piazza del Popolo ( davanti alla Chiesa di Santa Maria in Montesano – Chiesa degli artisti) il 3 aprile 2010 dalle ore 16.00.
Clicca qui