“LA MONTAGNA GARANTISCE IL DIRITTO ALL’ACQUA A TUTTI I POPOLI: DIFENDIAMOLA”.
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Movimenti di Lotta per la Salute, l"Ambiente, la Pace e la Nonviolenza
Si è conclusa la requisitoria dei pubblici ministeri contro gli imputati al processo della ex Clinica Santa Rita di Milano, dove i pazienti venivano sistematicamente sottoposti a interventi chirurgici ingiustificati, inutili e invalidanti per ottenere il massimo dei finanziamenti pubblici. Al processo Medicina democratica è attiva come parte civile. Sono state avanzate le seguenti richieste di pena: 21 anni per il primario chirurgo toracico Pier Paolo Brega Massone, 14 anni di reclusione per Pier Paolo Presicci, 8 anni per Marco Pensara, pene fra i 2 e 3 anni per gli altri imputati. Nessuna attenuante generica concessa.
L’impianto accusatorio inizialmente ipotizzato e’ stato confermato: truffa e falso; lesioni con l’aggravante della crudeltà, ovvero ” una condotta malvagia priva dell’umana pietà'”. Macellai della sanità privata, che della salute fa una merce, e la sfrutta senza scrupoli.
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Non è previsto dalla legge italiana, ma ora Ato e Asl chiederanno ad Hera di organizzare il controllo del Pfoa (acido perfluoroottanoico) con periodicità mensile, per monitorare il pericoloso inquinante, certamente presente in alta concentrazione nelle acque del Po (non c’è al momento una analisi recente dell’acqua grezza). E’ quanto emerso oggi nella commissione consigliare presieduta dal prof. Durante, cui hanno partecipato i tecnici di Ato e Asl.
Il problema dunque esiste. L’allerta lanciata da Progetto per Ferrara sui rischi potenziali per la salute dei ferraresi, aveva origine dal fatto che la presenza del Pfoa nelle acque del Po non è casuale. La Solvay di Spinetta Marengo lo scarica regolarmente nel Bormida, le cui acque finiscono nel Tanaro e poi nel Po. E Ferrara attinge l’acqua da potabilizzare, per circa il 70%, proprio dalle acque superficiali del fiume. Questo è il motivo per il quale Ppf ha ripetutamente richiesto, per un mese, il dato di concentrazione dell’inquinante nell’acqua potabile.
Purtroppo nè Hera nè altri avevano mai controllato la presenza di Pfoa.
Oggi il dr. Buriani dell’Asl ha portato in commissione l’analisi di un campione prelevato il 2 aprile, commissionata all’Istituto Mario Negri di Milano, che certifica in 14,5 nanogrammi/litro (il limite più basso in Germania di Pfoa e Pfos è pari a 100 ng/litro) la concentrazione dell’inquinante nell’acqua potabile. Il dato confortante va, a nostro parere, confermato subito da altri campioni, allo scopo di ridurre al minimo l’incertezza di misura (un’analisi costa 500 euro, non una fortuna). Esso inoltre va affiancato da analoghe analisi dell’acqua grezza del Po, dove, secondo l’ing. Graldi, sono attese concentrazioni da 10 a 100 volte superiori.
Si ricorda che il Pfoa è tossico, mutageno, cancerogeno, teratogeno, se respirato o bevuto o mangiato col pesce e nella catena alimentare.
L’Ato definirà dunque con Hera le modalità di controllo periodico, della gestione dei filtri a carbone, dai quali dipende l’abbattimento del Pfoa, nonchè l’accertamento della curva di efficacia di detti filtri. Il dr. Buriani dell’Asl ha suggerito di allargare il monitoraggio ad altre matrici oltre all’acqua, agli alimenti umani e ad altri contaminanti simili al Pfoa. Gli enti locali si attiveranno (stando a quanto dichiarato dall’assessora Sapigni) nei confronti degli enti piemontesi (regione ed Arpa Piemonte, Provincia ed Asl di Alessandria, Comune di Spinetta Marengo), affinchè l’azienda, ivi situata, venga messa in condizione di cessare lo scarico libero di Pfoa nel fiume.
Ppf esprime soddisfazione per l’esito dell’iniziativa politica intrapresa (il cui merito è stato riconosciuto anche dal presidente del consiglio Colaiacovo) ed appoggerà tutti i provvedimenti che l’amministrazione intenderà assumere per mettere sotto controllo il problema.
Già all’epoca della controversia legale uno studio sulle migliaia di persone che vivevano in quella zona, aveva messo in evidenza la correlazione tra l’esposizione al Pfoa (C8), la nascita di neonati con gravi malformazioni e l’indebolimento del sistema immunitario.
Dal monitoraggio del sangue dei 67.000 residenti la cui acqua era contaminata da Pfoa, è emerso che:
• Su 1.000 bambini, nati nei cinque anni precedenti all’indagine, 74 presentavano difetti alla nascita e 12 di questi erano nati da madri con livelli elevati di C8 nel sangue.
• Le persone con alte concentrazioni di Pfoa avevano un livello delle immunoglobuline nel sangue ridotto del 3-5%. Le immunoglobuline sono proteine che accrescono il sistema immunitario.
• Esisterebbe una correlazione tra gli alti livelli di C8 e fenomeni di ipertensione.
La concentrazione media di PFOA riscontrata nel sangue dei residenti era pari a un valore compreso tra 298 e 369 ppb.
Alcuni lavoratori della Solvay Solexis di Spinetta Marengo hanno concentrazioni di 30.000 µg/l (ppb).
Quale sarà la media degli abitanti di Spinetta e di Alessandria?
Oggi, tutte le nuove sostanze chimiche artificiali devono essere sottoposte a rigorosi test per essere commercializzate in Europa. Ma il PFOA è una delle circa 100.000 sostanze chimiche che hanno evitato il test, perché sono state prodotte prima del 1981.
(fonte: The Columbus Dispatch e BBC News Online)
Altri interventi programmati:
Carla Carlini (Savona) Flavia Bianchi (Lega Ambiente), Roberto Gnavi, Maria Teresa Roli, (Italia Nostra), Alessandro Mortarino (Movimento per lo Stop al Consumo di Territorio), Emilio Soave (Pronatura), Nico Miletto (Comitati cittadini Torino) Giorgio Faraggiana, Elisabetta Forni, Paolo Hutter (Comitato non grattiamo il cielo di Torino).